San Pietro in Bevagna, colori e vita in un angolo del Salento in camper


Arriviamo a San Pietro in Bevagna, frazione di Manduria, ultimo lembo della provincia di Taranto e primo del Salento, e ci sistemiamo nell'accogliente area di sosta La Marina ( telefono 347 601 0185), egregiamente condotta da Salvatore e sua moglie, i proprietari. E' sabato e quindi troviamo un discreto numero di camper locali qui per il fine settimana. Già dalla domenica successiva l'area si svuota e con Franco distendiamo sdrai e scooter nelle piazzole adiacenti; possiamo affermare che durante la settimana, fino alla mia partenza del 13 luglio, siamo i "signori dell'area", e dire che si tratta di un bel punto sosta, a trecento metri dal mare, in posizione leggermente rialzata, quel tanto che lo rende sempre baciato dal vento, sia esso maestrale, tramontano o uggioso scirocco. Le temperature sono altissime, qui come nel resto d'Italia, si dice che sarà un'estate a livello di quella del 2003, tuttavia il verde degli alberi in crescita e la doccia refrigerante sempre a disposizione, fanno si che il soggiorno presso i camper anche nel primo dopo pranzo, sia piacevole ed inviti alla pennichella. Servizi igienici, area per lavare le stoviglie e servizio lavatrice, rendono La Marina, un'area di sosta da tenere in dovuta considerazione per chi vuol trascorrere le sue ferie in Puglia, ad un passo dalla più nota località di Porto Cesareo (prezzi 16,00 giugno e settembre, 18,00 luglio, 20,00 agosto; 2,50 allaccio elettrico) Il tratto di strada che divide La Marina da Porto Cesareo, è descritto nel post di alcuni anni fa http://blog.libero.it/SIGNA/11429982.html


Giugno rappresenta per molti luoghi, particolarmente del meridione, l'inizio di una serie di ricorrenze;  a San Pietro in Bevagna il 29 si commemora San Pietro. Ecco quindi che la chiesa si illumina di luci complementari e tutto intorno si fa  mercificazione di un evento spirituale.









Tutto si fa mercato, con il santo che scorre tra bancarelle e fumi che fanno bene alla pancia ma non sappiamo quanto allo spirito
Siamo in Piazza delle Perdonanze, la piazza principale dove si trova quello che la recente storia del paese indica essere stato il primo immobile dopo la chiesa, costruito nel 1952. Sin da allora la sua funzione era quella di luogo di ritrovo, ricreazione e riposo. La famiglia che lo gestisce è sempre la stessa, il nome attuale è Eurobar, un  bel locale recentemente modernizzato e diviso in più stanze con una saletta dove troviamo il refrigerio dell'aria condizionata, la comodità dei divani nuovi, il buon caffè obbligatoriamente accompagnato dal bicchiere d'acqua fresca e, perché non guasta mai, dell'ottima pasticceria, nonostante siano le 22.  A ricordarci che siamo al sud, il prezzo del caffè, qui 90 cent, in altri luoghi del paese meno vip, 80 e sempre accompagnati da uno scontrino fiscale.






Ma non siamo certo a scrivere questo post per parlare di feste religiose e bar, chi viene in Salento, lo fa soprattutto per il mare, per la possibilità come fa Franca, di godere dei suoi colori 




 Questo angolo di Puglia ha un'altra particolarità, quella di un torrente, il Chidro, che sfocia in mare dopo aver fatto un percorso sotterraneo emergendo le sue fredde acque, solamente a poche centinaia di metri dalla spiaggia; il Chidro rappresenta una ulteriore ciliegina a questo ambiente da favola che neppure l'abusivismo imperante del secolo scorso è riuscito a sminuire. 



 Si, l'abusivismo che si nota in ogni strada dove, ad eccezione della litoranea, non esiste  la minima ombra di sistema fognario e le acque chiare e scure si disperdono nel sottosuolo o in mare. Da decenni si discute anche aspramente di depuratori, ma la vedo molto dura; la soluzione credo che non arriverà se non fra altre decine di anni, anche in virtù di amministratori che ad oggi, operano in maniera disarmonica ed anche dove riescono ad attingere fondi per le opere pubbliche, lo fanno senza criterio e senza manutenzione ed ecco quindi che vediamo lungo l'unica strada regolamentata, la litoranea, attraversamenti pedonali che terminano nel guard-rail, muretti che prima dovevano servire anche da panchine, aver perso tutta la parte del legno, piste ciclabili e marciapiedi infestati da vegetazione e, oltretutto, con dei veri trabocchetti rappresentati da pozzetti mancanti della lapide!








 Niente da eccepire in merito all'acquedotto, nel senso che l'acqua nelle case arriva salata dai pozzi artesiani o potabile dalle cisterne. 
Opere ben più resistenti sono quelle che ricordano l'ultimo conflitto, postazioni presenti lungo tutta la litoranea e che si alternano a simboli adeguati al luogo e ad opere d'arte di artisti di strada





Siamo in un luogo dove si susseguono aree paesaggistiche protette, dove l'uomo un tempo costruiva non per sfruttare il territorio, ma per vivere in armonia con questo. Stiamo parlando della Salina dei Monaci, dietro la spiaggia di Torre Colimena, un'area artificiale creata dalla laboriosità dell'essere umano quando vi erano meno strumenti ma più ingegno.







Dalla Salina a Torre Colimena, il passo è breve, qualche centinaio di metri e si erge la bella torre ristrutturata e adibita a museo-


 Il piccolo centro abitato di Torre Colimena nei mesi estivi si presenta particolarmente animato, si tratta di un centinaio di case che sono arricchite dalla presenza di un piccolo porto naturale dove si alternano barche di pescatori e piccoli scafi turistici. Tre le pescherie, delle quali due sono adiacenti ai rispettivi ristoranti da dove puoi scegliere il pesce da farti arrostire. Altrimenti menù a prezzo fisso, dove con 15 euro ti servono antipasto, primo, secondo e contorno di ottima fatturazione. Inutile ripetersi sulla bellezza del paesaggio, ed elmento in più è rappresentato dalla frescura che ad ogni ora vi è all'ombra sul mare; il locale è tipico, pertanto carino ma sulle condizioni della cucina preferisco restare nell'ignoranza, soprattutto dopo aver visto i servizi igienici. Per la ricevuta fiscale, ci sono momenti di smarrimento.



Il menù è quello tipico locale di un posto di mare, un menù da provare e da godersi a tutto tondo: rapporto qualità prezzo inimitabile per chi viene da città care come Firenze, e sapori che fanno nostalgia ogni volta che la memoria torna indietro nel tempo.



 Anche San Pietro in Bevagna ha le sue trattorie tipiche, noi siamo diventati clienti abituali del Fornaretto, un luogo dove quattro persone gustano una cena espressa  a base di pesce con soli 35 euro od una pizza dalle 4 alle 6 euro.






 

L'estate al sud è colore, i colori dati dal mare ma anche dalla terra, da quei prodotti della terra che, nonostante la siccità, crescono abbondanti e saporiti. Sono i colori dei pomodori, fagioli, cetrioli dolcissimi, peperoni dolci e piccanti, oltre a pesche, susine, meloni e tanto altro che fa quotidianamente bella figura di se sulle bancarelle del paese dalle sette del mattino alle 23 di sera.
I prezzi sono quelli che potete vedere, dove tutto costa da 1 euro ad 1 euro e 50 cent e, rigorosamente con scontrino fiscale. Pescherie e negozi di latticini sono la giusta cornice di ogni strada.
Ed allora, non resta altro che dedicarci alla nostra passione, quella della cucina, perché chi dice che in camper non si cucina, è solo colui che non sa cucinare!!


Ne escono piatti abbondanti ed appetitosi a prezzi irrisori, calcolando che il costo delle cozze provenienti dall'Adriatico (secondo targhetta), è di due euro al kg, quelle di Taranto 1 euro/kg.


Poi giunge il giorno di uno spaghetto ...... aglio, olio e peperoncino, tanto banale che viene voglia di trasformarlo attirando le ire di tutti. Bocciato!!! Da oggi cucina Franco ed ecco quindi  degli spettacolari cavatelli con cozze e fagioli, roba da non credere!!!!


E che dire delle alici freschissime, pulite e fatte sott'olio, con la pasta o fritte? A voi la sofferenza del pensiero che va e l'immagine di un pranzo campestre nell'area di sosta.



 Vogliamo terminare questo primo post del nuovo blog, con una perla che San Pietro in Bevagna custodisce con gelosia nel tempo, ma la cui visione è aperta a tutti coloro che hanno una minima dimestichezza con il mare. Stiamo parlando dei sarcofagi romani che  stazionano a breve distanza dalla riva a soli 4 metri di profondità, proprio davanti al paese.
Abbiamo parlato di mare e di mangiare, tutto il resto sono accessori di una realtà che non spetta a noi cambiare e che anzi, non vorremmo cambiare, perché i cambiamenti portano a pagare il ciliegino 1,80 al kg, le cozze 4 euro/kg, le albicocche a 2,30, e stiamo parlando di prezzi scontati, mentre per il caffè che dire ........ 1,10.... ma siamo a Firenze, qui obbligatoriamente senz'acqua perché si sa, l'acqua non è un bene comune.

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