Ormai è sicuro: dopo la passerella di Badia a Settimo, Signa avrà il suo ponte!



                                                                                Andiamo per gradi e ripercorriamo il lungo iter burocratico.

Di bretelle stradali si parla nelle Signe dagli anni 80; nel 1993 sembra già cosa fatta con il sindaco democristiano Bisagno, ma sulla sponda opposta amministrano i comunisti e l'accordo non si può fare. Poi prende corpo il progetto di una mega bretella autostradale che, congiungendo i poli industriali di Livorno e Prato, sarebbe passata dalle Signe.  Le idee ci sono ma si "tentenna" Nel 2003 i comuni di Signa e Lastra con i sindaci Bambagioni e Moscardini, in un consiglio comunale congiunto impegnano la regione a stanziare nelle Signe "in caso di gravi ritardi, difficoltà insormontabili nel procedimento, o per la mancanza di proposte attuabili, la somma di 28,9 milioni di euro per la progettazione e la costruzione del primo stralcio dell'opera con la realizzazione del nuovo ponte sull'Arno e dei relativi raccordi con la viabilità esistente.." Tale impegno viene assunto in prima persona dall'allora assessore regionale Conti al Sindaco di Signa Paolo Bambagioni.
Nel 2009 la Bretella sembra cosa fatta e si discute solamente se i residenti delle Signe debbano pagare il pedaggio. 
Fra un proclama e l'altro si giunge al 2011 quando si capisce che, nonostante gli impegni del già presidente della regione Rossi e di tutta la maggioranza, la bretella non si farà; nelle Signe si aspettano allora i 28,9 milioni di euro promessi, ma questi sono scomparsi.
E' il momento della bretellina ma intanto nel 2013 viene firmato un protocollo d'intesa fra regione e comuni di Campi, Lastra e Signa. La regione si impegna a destinare 15 milioni di euro nel triennio 2013/2015 per migliorare la viabilità dei tre comuni. 7 milioni saranno stanziati nel 2013 e 8 nel 2014. Bretellina ed investimenti nella viabilità locale; sembra tutto pronto e per non correre il rischio di brutte sorprese nelle imminenti amministrative, sempre nel 2013 l'amministrazione cambia la convenzione dei Renai e si impegna con la Progetto Renai srl per una concessione trentennale, a partire si suppone dal 2022, per la gestione di un futuristico Acquapark che, ovviamente, prevede almeno il raddoppio delle attuali presenze nell'area che insiste fra Bisenzio ed Arno.
Ma il tempo passa ed il calendario giunge inesorabile al 29 novembre 2016 quando la giunta regionale si rende conto che i soldi fino ad allora promessi non sono mai stati stanziati e che nelle Signe si affoga nel traffico lungo le due rive dell'Arno. Allora cosa si fa? Presi da un momento di pietà, si decide di stanziare BEN 900 mila euro per la viabilità di Signa, ovvero per quel piccolo tratto di via Arte della Paglia, che va da via Amendola a via del Metolo. Attenti, non tutti insieme!!!! 200 mila nel 2017 e 700 mila nel 2018, con parsimonia quindi, onde evitare il rischio di indigestioni. Ulteriori accordi, ulteriori spiccioli e per pochi mesi, il decennio di Cristianini, che per l'occasione si era inventato anche una nuova delega, quella delle Grandi Opere 😢, non si è potuto concludere con l'inaugurazione dei duecento metri di strada che terminerà nel nulla del viottolo di via del Metolo.
Peccato, perché il 28 febbraio 2019 era stato siglato lo storico accordo fra i sindaci delle Signe ed il Sindaco della Città Metropolitana; a questo punto la bretellina, come già la bretella, sembravano cosa fatta, fra strette di mano, proclami e.... elezioni amministrative che giungono quando anche la bretellina è ormai un sogno.


Ma un risultato sembra essere stato raggiunto perché, per correttezza, occorre dire che il comune di Signa si era impegnato anche su un altro fronte, su quello della passerella pedo/ciclabile fra Badia a Settimo e la stazione di San Donnino, in territorio signese. Anche qui
sembrava cosa fatta, c'era lo stanziamento delle ferrovie che finanziavano l'opera in un impegno assunto nel lontano 24 aprile 1997 con stanziamento di fondi (3.500.000 euro) il 3 agosto 2011 ed il progetto preliminare  approvato nell'aprile 2012; il comune di Signa il 5 marzo del 2014 approva con delibera consiliare la variante al regolamento urbanistico per consentire l'inizio dei lavori. Come si suol dire, di acqua ne è passata da quel lontano 1997; un iter che solo dopo 22 anni vede l'inizio dei lavori.

Ma torniamo al ponte che più ci interessa.
E' il 12 settembre 2017 quando Stefano Giorgetti, il tecnico signese chiamato a seguire le grandi opere del Comune di Firenze, presenzia alla spettacolare rimozione della campata della passerella dell'Isolotto; sarà poi sostituita da altra nuova.
Tutto finito? No. Giorgetti batte cassa in favore della sua Signa e la campata in disuso dell'isolotto, viene donata a Signa dove giungerà il 4 novembre, anniversario dell'alluvione; sarà posizionata nel futuro museo ex caserma carabinieri e per l'inaugurazione hanno già confermato la presenza Rossi e Nardella. Sarà il sospirato Ponte fra due Castelli, e l''opera ha già un nome: "voglia di ponte";  un po' più piccolo del previsto, ma adeguato alle esigenze dell'elettore medio PD per le prossime regionali ed a seguire un'altra storia ed un'altra Italia, e chi dice che anche a Signa non sia più Viva di com'è adesso? 

Foto estrapolate da internet.
Lo Zibaldone di Signa, fra il serio ed il faceto. (aggiornamento del post pubblicato il 13 settembre 2017).

Commenti

  1. SOLO CRONACA : Il citato Assessore CONTI (purtroppo defunto) annunciò alla festa dell'UNità a Signa che si tenne al capo sportivo,che la Ferrovia Signa-Empoli con l'entrata in funzione della nuova Lastra a Signa-Empoli diventava inutile e che sarebbe stato più opportuno demolirla ed usare il tracciato per costruire una superstrada .Poi le cose sono rimaste com'erano.Questo per dire che l'idee dei PD sono sempre state molto fantasione o strampalate,.

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