Quale viabilità per Signa e quali gli obiettivi

In questi giorni è tornato alla ribalta il tema viabilità. Signa Tricolore, lista civica presente alle amministrative del 2014 e lo sarà anche a quelle del 2019, è uscita con un comunicato stampa dove si evidenzia come la tematica abbia più sfumature e come l'attuale maggioranza monocolore PD, vuol vendere un prodotto sotto "mentite sembianze". Da un lato infatti vi sono gli interessi della cittadinanza, che vorrebbero sia il prolungamento di via Arte della Paglia soprattutto lato Arno all'attuale ponte, che un nuovo attraversamento dell'Arno, ma da posizione che lo renda utilizzabile ed appetibile a coloro che, a metà strada dal ponte dell'Indiano e da quello di Signa, prediligono quest'ultimo. E' evidente che il nuovo ponte dovrebbe quindi posizionarsi in posizione mediana fra gli attuali, individuabile a nostro avviso fra la via di San Colombano in riva sinistra e la Stazione ferroviaria di San Donnino in riva destra, dove facile risulterebbe il collegamento alla nuova viabilità di Campi Bisenzio da una parte e già in atto quello alla FI-PI-LI e autostrada sul lato opposto; vi sarebbe inoltre il collegamento alla prevista linea 4 della tranvia Firenze/Campi. 
L'amministrazione signese invece punta a seguire il percorso che doveva essere della Bretella, un percorso che parte dall'uscita della FI-PI-LI a Lastra a Signa per immettersi nella via Barberinese all'altezza dell'Indicatore. Tale seconda ipotesi, risulterebbe altamente impattante con il SIC dei Renai e sicuramente più costosa rispetto alla prima, considerando che in questo caso si deve superare non solo l'Arno, ma anche il bacino dei Renai (come in foto) ed il fiume Bisenzio, il tutto in condizione rialzata su terrapieno. 
Nel prospetto sopra, è visibile la nuova viabilità in giallo/verde/arancio, come disegnata dalla regione. Si noti come all'altezza di via Amendola si dirama una strada che va verso Arginestrada e poi si immette nei renai dove "muore".  Da li proseguiamo noi, con quello che prevede la convenzione con la quale l’attuale amministrazione comunale ha impegnato quelle future in quella che sarà la più importate attività imprenditoriale di Signa del dopo guerra: 130 mila metri quadrati di area interna ai Renai, da adibire ad attività commerciali compatibili con la destinazione d’uso prevista dai piani urbanistici. Tale area, si legge all’art. 9 della convenzione stipulata fra Comune di Signa e  Progetto Renai srl, è ricompresa nella porzione centrale e contigua al previsto ponte Bailey del Parco dei Renai, sulla via Arginestrada. La progetto Renai, avrà una concessione trentennale con canone da pattuire in seguito.
E’ evidente che la creazione di un’area di 130 mila mq, di attività probabilmente riconducibili ad uno dei più grandi acquapark d’Italia, necessita di una viabilità dedicata e tale da ricondursi alle principali arterie stradali ed autostradali. Ideale a tale proposito sarebbe la “bretellina”.
Quindi la Bretellina risulterebbe più nell'interesse dei progetti imprenditoriali della società concessionaria che in quello della collettività signese, ma il dubitativo è d'obbligo, perché di quanto previsto in futuro nei Renai niente trapela da parte della maggioranza, ne la minoranza si preoccupa di interrogare in merito. Una cosa è certa, un progetto esiste, un progetto redatto da pochi e da pochi conosciuto, quel che stupisce è che nessuno si interessi in merito a quello che avrà sul territorio e sulla vita dei signesi un impatto di grande rilievo.

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