Bene la critica, assente la soluzione
Bene la critica, assente la soluzione; due affermazioni che ben sintetizzano la serata organizzata ieri da Forza Italia delle Signe presso l'ex tiro a volo.
Impietosa l'analisi storica dei fallimenti del centro sinistra che ha amministrato Signa nel dopoguerra, almeno mezzo secolo di promesse non mantenute per una politica dove emergono improvvisazione, contraddizioni, faziosità, il tutto testimoniato da slide che ben puntualizzano gli eventi.
Impietosa l'analisi storica dei fallimenti del centro sinistra che ha amministrato Signa nel dopoguerra, almeno mezzo secolo di promesse non mantenute per una politica dove emergono improvvisazione, contraddizioni, faziosità, il tutto testimoniato da slide che ben puntualizzano gli eventi.
L'apice degli errori voluti, trova due punti:
il primo quando alla guida di Signa vi era Tommaso Bisagno, primo sindaco non di sinistra. Era il 1993 quando fu resa pubblica e proposta ai cugini di Lastra a Signa la "bretellina"; ancora non vi era il bacino dei Renai, non c'era la ferrovia di Lastra a Signa e non vi era la nuova viabilità di Campi Bisenzio con l'apertura di nuove e diverse prospettive, oltretutto mai vagliate dalla politica attuale. I tempi non erano tuttavia maturi, sulla sponda sinistra regnava ancora la sinistra con a capo Moscardini e non era accettabile la proposta di un democristiano, sia pure ai tempi sottosegretario ai Lavori Pubblici e quindi in grado di trovare a breve i finanziamenti.
Passano dieci anni e fra Signa e Lastra spunta un nuovo ponte, ma si tratta della linea ferroviaria, il tratto Montelupo/Lastra a Signa che fa guadagnare una manciata di minuti per favorire l'aeroporto di Pisa, regalando al territorio delle Signe una cicatrice a tutti oggi ben visibile. A Signa c'è un sindaco ex DC, Paolo Bambagioni, mentre sulla sponda opposta regna ancora la sinistra, ma questa volta non è un problema di bandierine, è già in discussione la Bretella Autostradale Stagno/Prato che, avendo quale scopo il collegamento fra l'interporto di Livorno e l'area industriale di Prato, taglia in due il comune di Signa partendo dall'uscita della FIPILI di Lastra. L'opera è paesaggisticamente devastante, un mostro come la definì lo stesso assessore PD Pecile nel 2009, ma venne "venduta" come la panacea per tutti i problemi di viabilità.. Fu così che nessuno chiese di completare il ponte ferroviario con due corsie per il transito su gomma, ma tutta l'attenzione fu rivolta verso la bretella autostradale che poi ha fatto la fine che tutti conosciamo. Infatti, ma questo lo diciamo noi, a Signa qualcuno si era già mosso ed aveva intuito in quell'autostrada, la soluzione non dei problemi dei cittadini, ma per quello che risulterà il più importante progetto privato dal dopoguerra ad oggi, un giro di denaro di decine di milioni all'anno: uno dei più grandi Acquapark d'Italia, del quale nessuno ad oggi parla, ma per il quale l'amministrazione di Signa si è già impegnata per i prossimi decenni con convenzione sottoscritta nel 2014. Ma torniamo a ieri sera.
Persa la possibilità di usufruire del ponte ferroviario, fallita con sperpero di 29 milioni di euro la prospettiva Bretella, Forza Italia ci riporta all'oggi, a quello che propone attualmente il PD locale e regionale, quale soluzione alla viabilità delle Signe e della piana: la Bretellina, diminutivo dell'omonima autostrada, dalla quale si differenzia per larghezza, ma non certo per l'altezza e l'impatto paesaggistico/ambientale che avrà sul territorio, trattandosi di una strada di scorrimento veloce che dovrà comunque superare due fiumi (Arno e Bisenzio), una linea ferroviaria, una strada su rilevato arginale (via Arginestrada) e, soprattutto, il bacino dei Renai, un Sito di Interesse Comunitario.
Siamo a fine serata, seguiranno gli interventi del pubblico, siamo quindi alle conclusioni, siamo a quello che non ti aspetteresti: LA NON SOLUZIONE.
La non soluzione è che la bretellina oltre a rimanere un progetto paesaggisticamente abominevole, risulta anche il più oneroso per i motivi sopra indicati e pertanto a niente vale la teoria che i piani urbanistici dei comuni prevedono un progetto simile, i piani urbanistici saranno rifatti comunque nel 2018; falsa è l'attestazione che esiste già un progetto, perchè il progetto era per un'autostrada e quindi servirà un nuovo progetto, nuovi e diversi calcoli per una strada che ha caratteristiche ed omologazioni diverse, nuove e diverse autorizzazioni da Enti terzi, per aree che hanno vincoli europei e che dire del lato economico, dove la bretella autostradale risultava un project financing e quindi con fondi privati, mentre nel nostro caso dovranno intervenire esclusivamente denari pubblici? No, Forza Italia decide comunque di associarsi al PD nel portare avanti l'ipotesi bretellina, affermando che TANTO NON SARA' MAI FATTA. La motivazione addotta in assemblea qual'è? Che i cittadini altrimenti penserebbero che Forza Italia voglia contrastare il progetto di un nuovo ponte.
Sembra che tutti si siano già dimenticati l'esito del processo partecipativo fatto nel non lontano 2013, quando i cittadini impegnati in una serie di incontri, coordinati da personale specializzato ed indicato dall'amministrazione comunale, bocciarono la bretella e chiesero di valutare alternative diverse, indicandone almeno due. I cittadini durante i numerosi incontri, ritennero un nuovo attraversamento dell'Arno la priorità delle Signe, ma chiesero che si valutasse la soluzione migliore negli effetti ed a minor impatto ambientale. Se già allora le forze politiche, ancor oggi chiuse ad ogni proposta che giunga dalla base, si fossero impegnate in tal senso, a quattro anni di distanza forse una nuova, migliore e più fattibile soluzione sarebbe stata individuata.
Invece siamo in campagna elettorale, in soli quattro giorni ci saranno tre assemblee sul problema viabilità, un problema vecchio di quarantanni, un problema che, nonostante ciò che si dice, è ancora al palo, ma tutti hanno timore di dirlo e quindi al palo resteremo.
La non soluzione è che la bretellina oltre a rimanere un progetto paesaggisticamente abominevole, risulta anche il più oneroso per i motivi sopra indicati e pertanto a niente vale la teoria che i piani urbanistici dei comuni prevedono un progetto simile, i piani urbanistici saranno rifatti comunque nel 2018; falsa è l'attestazione che esiste già un progetto, perchè il progetto era per un'autostrada e quindi servirà un nuovo progetto, nuovi e diversi calcoli per una strada che ha caratteristiche ed omologazioni diverse, nuove e diverse autorizzazioni da Enti terzi, per aree che hanno vincoli europei e che dire del lato economico, dove la bretella autostradale risultava un project financing e quindi con fondi privati, mentre nel nostro caso dovranno intervenire esclusivamente denari pubblici? No, Forza Italia decide comunque di associarsi al PD nel portare avanti l'ipotesi bretellina, affermando che TANTO NON SARA' MAI FATTA. La motivazione addotta in assemblea qual'è? Che i cittadini altrimenti penserebbero che Forza Italia voglia contrastare il progetto di un nuovo ponte.
Sembra che tutti si siano già dimenticati l'esito del processo partecipativo fatto nel non lontano 2013, quando i cittadini impegnati in una serie di incontri, coordinati da personale specializzato ed indicato dall'amministrazione comunale, bocciarono la bretella e chiesero di valutare alternative diverse, indicandone almeno due. I cittadini durante i numerosi incontri, ritennero un nuovo attraversamento dell'Arno la priorità delle Signe, ma chiesero che si valutasse la soluzione migliore negli effetti ed a minor impatto ambientale. Se già allora le forze politiche, ancor oggi chiuse ad ogni proposta che giunga dalla base, si fossero impegnate in tal senso, a quattro anni di distanza forse una nuova, migliore e più fattibile soluzione sarebbe stata individuata.
Invece siamo in campagna elettorale, in soli quattro giorni ci saranno tre assemblee sul problema viabilità, un problema vecchio di quarantanni, un problema che, nonostante ciò che si dice, è ancora al palo, ma tutti hanno timore di dirlo e quindi al palo resteremo.
Alberto Danese Alessandro Mori Bruno Nappi Roberto Parretti
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