I fascisti del terzo millennio: due parole su Casapound

"siete un movimento vitale e pulito" (Corrado Formigli riferendosi a Casapound, 3 ottobre 2017)
Nato nel 2008 come associazione di promozione sociale, nel tempo è cresciuto esponenzialmente ed ha sottratto spazio ad altre organizzazioni di destra ma va anche a incalzare la sinistra radicale, grazie all’abbandono dell’intervento sociale e di classe da parte della sinistra, sui bisogni delle persone, soprattutto di quegli strati sociali più disagiati e colpiti dalla crisi; nessuna sorpresa quindi se non di rado esternano simpatia nei confronti di Che Guevara. CasaPound è oggi l'unica realtà del panorama politico italiano, classificabile come destra sociale, un movimento politico ideologico, un movimento nazionalista e popolare. Ha 110 sedi in tutta Italia ed il suo simbolo, una tartaruga frecciata, sarà presente in tutti i collegi elettorali alle prossime elezioni del 4 marzo, con l'obiettivo di centrare quel 3% che gli consentirebbe di avere accesso al parlamento, con non poco scompiglio in certi politici che già due giorni fa hanno gridato allo scandalo, per la presenza di Di Stefano e degli altri candidati nella sala stampa di Montecitorio. 
Venerdì scorso CasaPound ha infatti presentato il programma a Montecitorio, grazie alla richiesta fatta da Massimo Corsaro, deputato vicino al democristiano pugliese Raffaele Fitto. In sala, tra i presenti anche Filippo Berselli, ex sottosegretario alla Difesa di AN e adesso candidato nelle file di Casapound a Bologna, in barba a chi vuol etichettare i militanti e simpatizzanti  quali persone violente identificabili con la testa rasata e le svastiche tatuate; Casapound, rappresenta una realtà politica rivoluzionaria nelle idee, ma ben inserita nel sistema democratico del Paese.
Sono definiti e si definiscono “fascisti del terzo millennio” ma, laici, si differenziano nettamente dai militanti di Forza Nuova che invece sono integralisti cattolici, tutti Dio Patria e Famiglia, radicati contro tutto ciò che è di sinistra.
Estremi difensori dello Ius Sanguinis, ritengono che con lo Ius Soli si tradisca la stessa idea di Nazione, trasformandola da unità perenne, sacra e indissolubile di stirpe patria, a luogo di residenza d’elezione per chi decide di stabilirvisi come se si trattasse di una località di villeggiatura. Uniti nel motto "prima gli italiani", tuttavia Casapound non ha mai lanciato campagne xenofobe contro l’immigrazione. Nelle varie manifestazioni che rimbalzano da anni in Italia contro i campi nomadi, le bandiere di Casapound non si vedono. In pratica se slogan xenofobi ci sono stati, questi appartengono ad altri, in particolar modo a partiti che sono stati per anni al governo con il centrodestra. Nessun manifesto e nessun intervento da parte di un componente della dirigenza politica, ha mai fatto deliranti riferimenti sulla  supremazia bianca o sulla difesa della razza.
Lo scorso autunno, presso la sede romana di CasaPound (occupazione di un immobile demaniale abbandonato, dove vivono anche 11 famiglie italiane senza tetto), ci sono stati una serie di incontri con i più noti giornalisti televisivi. I movimenti di sinistra li accusarono di aver “legittimato” CasaPound; le minacce contro i giornalisti furono tante e tanto veementi, che alcuni dovettero rinunciare dopo aver inizialmente aderito. Interessante il confronto fra il candidato premier Simone Di Stefano ed Enrico Mentana, di origini ebraiche e di estrazione socialista.

Dopo le amministrative di Ostia, circolarono sui media voci inerenti possibili collusioni mafiose. Lo stesso CasaPound chiese un'indagine in proposito, che ne ha escluso responsabilità. 
Ma quale significato ha per i militanti, l’appellativo di fascisti del terzo millennio? Scorrendo sul web, le risposte non sono univoche, ma riteniamo adatta quella che vuole riproporre il progetto che fu dei Fasci di Combattimento, il movimento creato nel 1919 da Mussolini e che voleva indicare la “terza via” fra la destra e la sinistra estreme, una serie di riforme sociali e di politica economica, che trovarono attuazione solo in parte per gli eventi bellici che conclusero il ventennio fascista. Spirito rivoluzionario e senso di appartenenza, senso vitalistico dell’azione e superamento della dimensione ideologica a favore di quella organizzativa e culturale, questo è il fascismo del terzo millennio.
Quale nei particolari il programma politico? Non saremo certo noi a dirlo, lo faranno loro in questi giorni di campagna elettorale. 
   



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