Politiche 2018: quali i risultati e quale il peso per le prossime amministrative - Fra il serio e il faceto -

SIGNA - Vola la Lega, si consolida il M5*, perde ma non si sfalda il PD che resta il primo partito.
Risultato storico a Signa, dove centrodestra a trazione Lega e centrosinistra si equivalgono. Infatti il partito di Salvini in cinque anni riesce a moltiplicare in maniera esponenziale i voti delle politiche 2013 (da 62 a 1752), un aumento che non si spiega neppure nell'assorbimento dei transfughi da Forza Italia che dai 1686 voti del 2013 (parliamo di Camera) cala a 844, un dimezzamento che da solo matematicamente non spiega l'esplosione leghista, anche in considerazione che Fratelli D'Italia ha a sua volta triplicato i voti, passando da 139 a 432. In totale quindi, gli oltre 800 voti persi da Forza Italia non bastano a spiegare la crescita degli altri partiti della coalizione, stiamo parlando di oltre mille elettori in più che hanno dato fiducia al centrodestra.
Il centrosinistra resta di poco la prima coalizione ed il PD abbiamo detto che perde ma non si sfalda. Infatti, sono di fresca memoria gli attriti interni al partito delle recenti elezioni di circolo, con attacchi all'arma bianca ed accuse di brogli finiti anche sulle cronache nazionali. A Signa la "dialettica" interna al PD era andata oltre i programmi, oltretutto inesistenti. Il PD è vero che perde un migliaio di voti, ma dal 2013 ha vissuto anche a livello nazionale più di un travaglio, con scissioni ed abbandoni e non è che gli scissionisti radical chic di Liberi e Uguali possano godere dei loro miseri 469 voti, che li collocano al pari di Fratelli d'Italia, in un territorio dove Bersani 5 anni fa aveva la maggioranza del partito e dove F.d.I non ha rappresentanti.
Il M5* consolida la sua posizione di terzo polo ad una manciata di voti da centrodestra e centrosinistra.
Come già a livello nazionale, non pervenuti i partiti che si dichiaravano a vocazione sociale, come Potere al Popolo ed il Partito Comunista che insieme fanno poco più della metà di F.d.I mentre sul lato opposto Casapound non supera l'1%, rimanendo ben lontano dalle aspettative dei suoi simpatizzanti.
E' evidente che ha vinto la politica degli slogan basati sulla sicurezza e sul cambiamento interno,  sul mantenimento degli attuali rapporti economici e politici internazionali ma non sappiamo quanto abbia vinto la ragione sull'istinto, non sappiamo se abbia vinto la politica moderata o quella smisurata, domande che troveranno forse una risposta in futuro, domande tipiche di una democrazia dove la politica è più comunicazione che sostanza, dove i partiti impongono agli elettori gran parte degli eletti.
Come si sapeva, l'attuale sistema elettorale ha infatti premiato un numero di nominati che, secondo le affermazioni immediate dei loro leader, non dovrebbe consentire maggioranze di governo; una situazione che riconduce immediatamente a nuove elezioni ma siamo certi che, alludendo al senso di responsabilità, prevarrà l'interesse personale, almeno di quegli eletti (vedi PD e LeU), che difficilmente tornerebbero in parlamento con nuove, immediate elezioni. Ecco quindi che un governo comunque si farà.
Ma quale il peso di queste elezioni a Signa a poco più di un anno dalle amministrative?
Difficile dirlo, in un'epoca dove i partiti nascono e muoiono in men tempo che l'Effimera che almeno riesce ad accoppiarsi.
Ha vinto la Lega, hanno vinto Fratelli d'Italia, ma nessuno dei due ha attività in loco, nessuno dei due partiti ha una struttura, un circolo, un consigliere comunale. Spetterà alla Lega saper approfittare del ruolo di partito trainante del centrodestra, ad iniziare da quella che dovrà essere la figura del candidato Sindaco in elezioni che si avranno fra quindici mesi; un lasso di tempo adeguato ma solo per chi si muove prima delle ferie estive e si fa trovare pronto a settembre, quando a Signa inizia per il PD il porta a porta. Al contrario Forza Italia è presente sul territorio ed in consiglio comunale e  questo avrà il suo peso nelle sinergie interne alla coalizione, salvo pensionamenti per raggiunti limiti d'età dell'ex cavaliere.
Ancora più difficile una previsione su quello che potrebbe essere il futuro di liste a trazione PD, per i motivi sopra esposti dove a livello locale le problematiche sono amplificate e dove gli oppositori a Renzi  non rappresentano una minoranza, ma sono almeno in pari numero ai renziani. Impossibile ad oggi qualsiasi previsione.
Diverso il discorso per il M5* che, stranamente, da questo punto di vista appare avvantaggiato ed il suo futuro più facilmente programmabile. Infatti i grillini sono presenti sia sul territorio che in consiglio comunale, anche se il loro rapporto con la popolazione è meno diretto di quanto si possa pensare, come dimostrato dalla bassa percentuale di preferenze rispetto ai voti di lista delle scorse amministrative, il più basso di tutti. Tale carenza, potrebbe essere superata con un candidato sindaco radicato sul territorio, conosciuto per la sua partecipazione all'associazionismo sportivo ed al volontariato sociale, per la sua moralità e disponibilità; un personaggio che abbia dimostrato capacità imprenditoriali e comunicative e che abbia la disponibilità di tempo necessaria per seguire a tutto tondo quella che è la prima azienda del territorio. Il nome? Non lo farà Lo Zibaldone, sempre conteso fra il serio ed il faceto,  l'ha già fatto il diretto interessato: un nome che fa tremare il PD.

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