Mensa scolastica: piccole ingiustizie per piccoli uomini


L'anno scolastico 2018/2019 ormai è avviato e finalmente dopo anni di diatribe, anche il nido di San Mauro potrà essere annoverato fra gli istituti scolastici del nostro comune. Ma non è di questo che vogliamo parlare, il nostro interesse oggi va alle vicine scuole per l'infanzia e primaria di San Piero a Ponti, la Collodi e la Don Milani, due istituti posti sul territorio del Comune di Signa, frequentati da bambini di Signa e Campi Bisenzio ma facenti parte dell'Istituto Comprensivo di Campi Bisenzio. Per tale motivo, la mensa scolastica viene gestita dal Comune di Campi Bisenzio.
Fra le due amministrazioni, sono ovviamente in corso accordi di collaborazione tendenti ad adeguare il trattamento dei bambini a quello generale dei rispettivi comuni, ecco quindi che nei due istituti si applicano le tariffe determinate dal Comune di Campi, ma per i bambini residenti a Signa si ha l'applicazione dello stesso abbattimento in percentuale previsto per le corrispondenti fasce ISEE del Comune di Signa. Nonostante ciò, non si è tenuto conto di una specifica banale: la possibile presenza di più fratelli. Ecco quindi la piccola ingiustizia.
Il Comune di Campi Bisenzio infatti, prevede un'ulteriore riduzione del 10% sul costo a  pasto  per i figli successivi al primo di famiglie comprese nella fascia di reddito da 10.000 a 30.000, ma la riduzione vale solamente per i residenti a Campi Bisenzio e non per coloro che sono residenti a Signa, così i nostri bambini sono un po stranieri..... a casa loro. Certo, si tratta di poca cosa, poco più di 40 centesimi a pasto rispetto ai coetanei di Campi Bisenzio, ma è pur sempre un'ingiustizia, dal momento che la scuola, ripetiamo, è sul territorio del Comune di Signa e, come una beffa, quelle famiglie non solo pagheranno la mensa più degli ospiti campigiani, ma con le loro tasse, stanno rendendo anche più fruibile l'edificio agli amici campigiani, pagando i quasi 5000 euro annui di affitto per usufruire dell'adiacente parcheggio di proprietà della Libertas.
Ovviamente le famiglie interessate si sono portate presso gli uffici preposti dei due comuni, venendo "rimbalzati". L'ingiustizia è di poco conto, ma anche la soluzione lo è, basterebbe una piccola delibera di adeguamento che per il momento le due amministrazioni non vogliono fare.

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