L'ing. Alberto Ciampi scrive al Sindaco di Signa.(ed il sottoscritto si associa in pieno)
Lettera aperta Al Sindaco del Comune
di Signa
Alberto Cristianini
A seguito dell’ultimo incontro
collettivo alla Misericordia di San Mauro e di tua richiesta, ti invio alcune
riflessioni che, senza la pretesa di essere accettate, ritengo almeno meritevoli
di valutazione, pur essendo, per comprensibili motivi, sintetiche.
1) Qualunque nuova struttura viaria di
collegamento fra Lastra a Signa e Signa costituente bypass dei due Comuni e di
attraversamento del fiume Arno e Bisenzio (ponte in elevazione o tunnel in
subalveo) dovrebbe, per liberare l’attuale ponte da tutto il traffico forzoso
sia interno che esterno ai due comuni, interfacciarsi con la esistente
viabilità opportunamente completata. Le rotatorie sono
universalmente usate come elementi di collegamento e smistamento tra il
traffico esterno ed interno ai centri abitati, e sono pertanto strutture
indispensabili.
2) In riva destra d’Arno ho per la prima
volta udito, con grande piacere, che Via Arte della Paglia verrebbe utilizzata
come idonea arteria viaria di bypass e quindi anche di connessione con la
viabilità interna di Signa. Tale ipotesi è perfettamente condivisibile e
rappresenta una saggia e logica scelta, peraltro così espressa dai partecipanti
al defunto Processo Partecipativo di alcuni anni or sono, neppure valutato
dalle due Amministrazioni Comunali.
3) In Lastra a Signa la possibilità di
connessione della attuale viabilità interna con un nuovo ponte di
attraversamento dell’Arno in connessione diretta con l’uscita della Fi-Pi-Li, e
quindi esterno al tessuto urbano, risulta notevolmente difficile, non esistendo
una tangenziale al paese come è invece Via Arte della Paglia a Signa. Pertanto
il viadotto e nuovo ponte avente inizio in corrispondenza della uscita della Fi-Pi-Li
non può risolvere che parzialmente il problema viario per quanto esposto al
Punto 1). In tutto il mondo della progettazione viaria si realizzano connessioni
tra viabilità tangenziali e viabilità interne ai centri abitati.
4) Appare pertanto razionale pensare che
una rotatoria adiacente alla stazione di Lastra a Signa, già in progetto, un
collegamento viario di attraversamento del Vingone e di Via di Sotto con
rotatoria, con continuazione fino a nuova rotatoria in zona adiacente al Parco
Fluviale di Lastra a Signa zona ex fornace Carlini e nuovo collegamento viario
fino alla uscita della Fi-Pi-Li (ovviamente il tutto posto in sicurezza
idraulica) costituiscano elementi strutturali necessari, ma non sufficienti,
come razionale soluzione totale della viabilità, se non si affronta il
problema di come attraversare l’Arno. Risulta improponibile costruire un
ponte in tale zona che, diversamente da quello sopra menzionato, risolve
totalmente sia le problematiche del traffico esterno che di quello interno ai
due Comuni, azzerando automaticamente la necessità di un collegamento diretto
di Via Arte della Paglia, a Signa, con l’attuale ponte sull’Arno attraverso un
breve tunnel sotto l’attuale linea ferroviaria e relativa viabilità. La
presenza di due linee ferroviarie sovrapposte e in notevole elevazione da
sormontare col ponte, la saggia scelta di non costruire, se non vi è altra
possibilità, ponti per il traffico veicolare sormontanti linee ferroviarie per
motivi di sicurezza e per notevoli difficoltà strutturali, depongono nella
nostra particolare situazione, a favore di un attraversamento dell’Arno
in subalveo. Tale era stata la valutazione risultante dal sopramenzionato
processo partecipativo, al termine di razionali considerazioni.
5) Per quanto concerne l’importante
problema dei costi delle opere pubbliche risulta condivisibile che costo, utilità
e funzionalità dell’opera siano tra loro legati da una relazione di
proporzionalità.
Con la premessa che i
costi delle opere strutturali talvolta emergono, con scarsa approssimazione, perfino
dai progetti esecutivi; figuriamoci da valutazioni che non si
riferiscono neppure a un progetto preliminare! Il costo dei viadotti + nuovo
ponte che ho udito è assolutamente in enorme difetto anche perché tale
struttura necessita di impalcato curvilineo ascendente e discendente per il
sormonto delle due linee ferroviarie, elevandone notevolmente il costo. Non mi
dilungo ulteriormente sulla comparazione tra costi di viadotti + ponte e tunnel
in subalveo, comparazione prematura e inaffidabile.
6) In considerazione della progettazione
ed attuazione di nuova pista aeroportuale di Firenze, della problematica del
tombamento dal laghetto di Peretola, della realizzazione di dune anti
inquinamento acustico, dell’arginatura di nuova superficie lacustre adiacente a
San Mauro, dell’arginatura della Cassa di espansione dei Renai e ipotizzata
arginatura incrementale nella riva sinistra dell’Arno di rilevati per nuova
viabilità, ecc. enormi quantità di terra e anche calcolabili sono necessarie
per attuare tali opere. In relazione a tali premesse la terra di scavo di
gallerie, tunnel, ecc. hanno subito nel corso degli anni diversa denominazione
in riferimento al Dlgs 152/2006 e più recentemente al D.M. del 13/10/2016 n.
264 ed anche da parte della Corte di giustizia della Comunità Europea e Commissione
Industria della Unione Europea, qualificando tali terre come sottoprodotto
e non rifiuto inquinante. Pertanto le terre di scavo di un tunnel in
subalveo del fiume Arno potrebbero essere utilizzate, nel rispetto e nei limiti
di quanto sopra esposto, per reinterri, rimodellazioni e rilevati, arginature,
ecc. con un conseguente ed importantissimo vantaggio economico in
relazione alle opere sopramenzionate. Termino queste brevi riflessioni
ritenendo che il problema di ottimizzazione della disgraziata viabilità attuale,
sulla base di quanto esposto, è uno e uno solo per entrambi i Comuni e
come tale ritengo debba essere affrontato dalle due Amministrazioni e risolto
con gli indispensabili interventi economici delle Istituzioni gerarchicamente
superiori, a cominciare dalla Regione Toscana, le quali moralmente e politicamente
dovrebbero sentirsi, dopo tanti anni, in dovere di non abusare ulteriormente
della nostra pazienza.
I miei
più cordiali saluti,
Ing.
Ciampi Alberto
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