RENAI: le immagini che dimostrano perchè dobbiamo "ringraziare" il Presidente Rossi.









Grazie Presidente, grazie per la considerazione che hai dimostrato di avere nei dieci anni del tuo doppio mandato, per la sicurezza e la salute della comunità della Piana Fiorentina;  questa volta non ci rivolgiamo a te per ricordarti che nel 2010 avevi basato la tua campagna elettorale nelle Signe per la Bretella Stagno/Prato; non perché nella successiva campagna elettorale del 2015 ci avevi convinto che era meglio una "bretellina" senza pedaggio e meno impattante, ma perché TU, dal 2005 hai il denaro in quota statale che il Ministro Mattioli aveva destinato alla Cassa d'espansione dei Renai, la più importante della Piana Fiorentina e TU a distanza di 14 anni e dopo ben due mandati, non hai ancora aperto i cantieri! Ci avevamo creduto, e non solo noi poveri mortali, anche il Sindaco di Signa, Alberto Cristianini, che per l'occasione si era inventato ed assegnato, l'Assessorato alle Grandi Opere. Poveretto, poveretti, a lui la magra figura, a noi la conferma di appartenere alla regione che ha in Stenterello la maschera simbolo, marito tradito, servo sciocco ma ottimista per natura.

Detto questo, proviamo a capire, da ignoranti, perché è  necessaria una Cassa d'Espansione che riesca a regimare entrata ed uscita delle acque nei Renai. Non essendo tecnici, lo facciamo attraverso le immagini, senza fornire dati che non abbiamo; se qualcuno è in grado di fare un'esposizione tecnica alla portata di tutti, parlando anche di mc, lo invitiamo a farla.

Quindi, il giorno 17 novembre l'ondata di piena che ha raggiunto il suo culmine alle ore 15 circa con livello 9 metri dell'Arno a Ponte a Signa. Il Bisenzio, a regime torrentizio, già in nottata era esondato nei Renai, come previsto avendo questi un livello arginale inferiore a quello del centro abitato. Nella prima metà della giornata, il Bisenzio aveva già colmato le cave e stava alzandosi lungo l'argine costituito dalla Viaccia. Fin qui, tutto bene, diciamo che la natura aveva fatto il suo corso anche senza opere dell'uomo se non quelle arginali che ormai si perdono nella notte dei tempi.




Il problema arriva dopo, con il necessario deflusso delle acque, affinché i Renai tornino nel più breve tempo possibile ad essere in condizione di ricevere la stessa quantità di acqua che lo ha invaso il giorno 17 fino alle ore 15. Qui l'inghippo: l'uomo, Rossi diciamo noi, non ha messo in condizione i suoi tecnici di regimare le acque che riescono a lasciare il piano dei Renai solo abbattendo in più punti l'argine e filtrando attraverso il terreno


A 24 ore dalla piena, quando i fiumi rientrano abbondantemente nei limiti di guardia, i renai non solo non hanno più arginature interne, ma sono ancora pieni di acqua. Ciò che è rimasta invece è la folta boscaglia che da San Mauro alla foce, avvolge l'alveo del Bisenzio.




Inoltre, il Tubone che avrebbe dovuto sia pure parzialmente, far defluire le acque dal bacino principale al Collettore Sinistro delle Acque Basse), risulta tappato e non svolge neppure il suo precario lavoro


L'intervento di un mezzo meccanico, ha ben poco effetto: a 24 ore dal termine della piena,  i Renai hanno ancora i loro bacini colmi.




Oggi, ovvero a 48 ore dalla piena, la situazione non è cambiata e, come si può vedere dalla foto sotto, il Collettore è bassissimo, ma l'acqua che defluisce dal bacino è sempre una quantità molto limitata.







 L'intervento di ulteriori mezzi d'opera (una seconda scavatrice) e la folta presenza odierna di tecnici del Consorzio e dei proprietari della cava, per il momento, dopo due giorni, non ha portato a nessun risultato e le condizioni metereologiche non tendono certo al meglio. Come si suol dire volgarmente, siamo con il culo scoperto.


A questo punto, con le immagini ed il buon senso, credo sia ben comprensibile a tutti, il perché la Cassa d'espansione dei Renai risulti da decenni, un'opera di primaria importanza per la messa in sicurezza di Signa ed aree limitrofe: perché l'uomo debba poter regimare l'entrata e l'uscita delle acque e non solo subirla.

Per quanto riguarda invece, il NON funzionamento del tubone che collega il lago al Collettore, crediamo che debba essere oggetto di discussione in consiglio comunale.  


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