La maschera del Dott. Terzilli
Siamo talmente bravi che abbiamo perso il senso della realtà. Ogni nostra foto, ogni sospiro, battito di cuore, passa da un emisfero all'altro con il tempo di un clic. Siamo poi particolarmente bravi noi italiani, eredi di generazioni di conquistatori, artisti e scienziati, non ultimo quel Galilei che da Pisa dipartì da questa terra nella fiorentina Arcetri. Suo il primo termometro, stiamo parlando di quattro secoli fa, strumento che poi modificato, divenne tanto elementare da far parte del corredo sanitario di ogni famiglia, ma non della "famiglia istituzione".
Ecco quindi che nell'onesta ignoranza dei virologi di fronte al nuovo virus, la prima basilare difesa sta nel diminuirne od almeno rallentarne la diffusione.
Se leggendo indicazioni e prescrizioni del Ministero della Salute, il primo sintomo avvertibile è la "febbre", è evidente che lo strumento principe per individuare possibili criticità è un banalissimo termometro in vendita su Amazon a meno di 50 euro! Sempre allo scopo di limitarne il propagarsi, si suggerisce nei rapporti personali l'uso di mascherine, guanti e occhiali.
Quindi, stiamo parlando di oggetti che sono alla base della medicina e della prevenzione, non stiamo parlando della più tecnologica maschera NBC ideata dal Prof. Terzilli del Progetto Orion!
Siamo talmente bravi che nel constatare che proprio chi, le istituzioni, dovrebbe attuare in primis questi provvedimenti, non solo si trovano impreparate, ma anche legate da quella burocrazia che taluni hanno indicato quale garanzia di trasparenza, altri quale favore alle lobby e che comunque oggi, rappresenta più che mai un ostacolo alla sicurezza. Sto parlando del mercato elettronico, sto parlando della difficoltà della pubblica amministrazione di acquistare quelle dotazioni che già, in una vera prevenzione sui luoghi di lavoro, avrebbe dovuto esservi.
Non so se mentre scrivo, certe barriere sono state abbattute, ma questo è il momento di gettarsi dietro le spalle la burocrazia e di rendere la struttura più snella possibile. Ed è già tardi!
Ripercorrendo i tempi, il primo il primo caso in Cina è di dicembre 2019, il primo morto l'11 gennaio; l'OMS il 30 gennaio dichiara l'emergenza globale; il primo caso in Italia si evidenzia il 21 febbraio. Oggi, ad oltre cinque settimane dal quel 30 gennaio della dichiarazione di EMERGENZA GLOBALE, nessuno nelle strutture pubbliche ha la capacità di mettere in atto quelle precauzioni che lo Stato chiede ai cittadini e ritenute indispensabili a limitare la capacità di propagazione del virus. Quali le pubbliche amministrazioni dotate di un termometro in grado di verificare una banale temperatura corporea dei suoi dipendenti al montare del servizio o degli utenti all'arrivo a sportelli e uffici? Quali le pubbliche amministrazioni in grado di fornire quei basilari strumenti sopra indicati?
Fortunatamente corre voce che alcuni imprenditori lungimiranti, abbiano già proceduto in tale direzione; a loro va tutto il plauso di chi scrive.
Ecco quindi che nell'onesta ignoranza dei virologi di fronte al nuovo virus, la prima basilare difesa sta nel diminuirne od almeno rallentarne la diffusione.
Se leggendo indicazioni e prescrizioni del Ministero della Salute, il primo sintomo avvertibile è la "febbre", è evidente che lo strumento principe per individuare possibili criticità è un banalissimo termometro in vendita su Amazon a meno di 50 euro! Sempre allo scopo di limitarne il propagarsi, si suggerisce nei rapporti personali l'uso di mascherine, guanti e occhiali.
Quindi, stiamo parlando di oggetti che sono alla base della medicina e della prevenzione, non stiamo parlando della più tecnologica maschera NBC ideata dal Prof. Terzilli del Progetto Orion!
Siamo talmente bravi che nel constatare che proprio chi, le istituzioni, dovrebbe attuare in primis questi provvedimenti, non solo si trovano impreparate, ma anche legate da quella burocrazia che taluni hanno indicato quale garanzia di trasparenza, altri quale favore alle lobby e che comunque oggi, rappresenta più che mai un ostacolo alla sicurezza. Sto parlando del mercato elettronico, sto parlando della difficoltà della pubblica amministrazione di acquistare quelle dotazioni che già, in una vera prevenzione sui luoghi di lavoro, avrebbe dovuto esservi.
Non so se mentre scrivo, certe barriere sono state abbattute, ma questo è il momento di gettarsi dietro le spalle la burocrazia e di rendere la struttura più snella possibile. Ed è già tardi!
Ripercorrendo i tempi, il primo il primo caso in Cina è di dicembre 2019, il primo morto l'11 gennaio; l'OMS il 30 gennaio dichiara l'emergenza globale; il primo caso in Italia si evidenzia il 21 febbraio. Oggi, ad oltre cinque settimane dal quel 30 gennaio della dichiarazione di EMERGENZA GLOBALE, nessuno nelle strutture pubbliche ha la capacità di mettere in atto quelle precauzioni che lo Stato chiede ai cittadini e ritenute indispensabili a limitare la capacità di propagazione del virus. Quali le pubbliche amministrazioni dotate di un termometro in grado di verificare una banale temperatura corporea dei suoi dipendenti al montare del servizio o degli utenti all'arrivo a sportelli e uffici? Quali le pubbliche amministrazioni in grado di fornire quei basilari strumenti sopra indicati?
Fortunatamente corre voce che alcuni imprenditori lungimiranti, abbiano già proceduto in tale direzione; a loro va tutto il plauso di chi scrive.
Commenti
Posta un commento