Bomba libero tutti

Non essere rappresentati in parlamento da oltre dieci anni ha i suoi vantaggi; fra questi vi è che riesci a vivere le decisioni politiche con più distacco.
Le affermazioni sentite ieri sera in TV dal capo del Dap, contrastate da quelle del magistrato che lo aveva arrestato, i documenti del Tribunale di Sorveglianza di Sassari che indicavano date e richieste certe in merito alla destinazione del boss Domenico Zagaria, denotano un fatto inequivocabile: lo Stato ha perso una partita quasi vinta e lo scudetto si allontana.

Sono infatti una quarantina i mafiosi che in seguito alla direttiva data dal Dap per far fronte all'emergenza coronavirus hanno lasciato il carcere a favore dei domiciliari ed oggi potrebbe aggiungersi un certo Tommaso Buscetta. Ma chi gioca questa partita? Senza dover scendere in tecnicismi particolari che non ci competono, per lo Stato sono entrati in campo Mattarella con i suoi magistrati ed il governo voluto dal Bomba con i due avvocati Conte e Bonafede. Per la prima volta dagli anni 90, parlando di politica e giustizia, non partecipa alla partita Berlusconi, ma quello che più sconvolge i tifosi giallo/fucsia è che non vi partecipa neppure Salvini; in pratica magistrati e governo stavano facendo un "torello" in campo ed i tifosi la "ola" sugli spalti, quando hanno perso la palla su un contropiede annunciato da settimane, con un risultato che mortifica coloro che nella lotta alla mafia hanno dedicato anni di carriera e in diversi la vita, nonché la serenità in seguito alle minacce ricevute. Nel silenzio assordante di Mattarella,  il rimbalzo di responsabilità fra ritardi ed errori, ma sembra che i tifosi abbiano già una loro verità: in assenza di Berlusconi e Salvini, la colpa non è di nessuno, è la burocrazia, sono le leggi dello Stato, ovviamente preesistenti a questo governo.
No, non raccontiamoci barzellette, saremo ignoranti ma non deficienti!
Con banali DPCM e Ordinanze locali sono state derogate le fondamentali norme costituzionali costringendo ormai da oltre quaranta giorni gli italiani in casa, privandoli della libertà di movimento e del lavoro e adesso ci venite a raccontare che la burocrazia sulla quale è andata a calarsi una direttiva del Dipartimento  che dipende dal Ministero di Giustizia ha impedito di trasferire i peggiori delinquenti in uno dei quattro carceri italiani appositamente forniti di un ospedale?
Una regola fondamentale in politica è negare anche l'evidenza, ma questa raccontatela ai vostri tifosi,  io ho un solo termine per definire ciò che è accaduto e sta accadendo: imperizia.


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