Il compagno CoronaVirus.


La permanenza forzata a casa, l'informazione spesso contraddittoria ma incalzante, hanno reso ciascuno di noi se non un virologo, almeno una persona meno ignorante sull'argomento, in una società che fino ad oggi era più propensa ad interessarsi del Fondo Monetario che dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. 
Breve cronistoria
Nonostante le accuse di Trump, l'OMS già il 10 gennaio divulgava la notizia che in Cina vi erano centinaia di casi di questo nuovo virus, fornendo le prime istruzioni del caso. Il 21 gennaio la notizia diventa nota ai più ed anche il Governo Italiano invita ad evitare viaggi in Cina dove nel frattempo iniziano energiche operazioni di isolamento di intere città. Negli aeroporti internazionali di Milano e Roma vengono prese le prime precauzioni con la presenza di personale medico e misurazioni termiche. Il virus si affaccia in Italia il 23 gennaio, tramite due cittadini cinesi in vacanza a Roma che risulteranno positivi il 31 dello stesso mese. Il Governo italiano sospende i voli diretti con la Cina, scelta che risulterà molto discussa, disperdendo gli arrivi che passeranno attraverso scali intermedi. Il 3 febbraio vengono rimpatriati 56 italiani dalla Cina; uno risulterà positivo al Coronavirus. E' tuttavia solo il 21 febbraio che il virus entrerà nella coscienza degli italiani, con i primi 16 casi fra Lombardia e Veneto, diventati 60 il giorno successivo; sono trascorsi oltre 40 giorni dal primo allarme dell'OMS.
Noi, poveri ricchi.
Quaranta giorni nella frenesia del mondo moderno, come ce lo ricordiamo, sono un lasso di tempo enorme, tuttavia ci siamo fatti trovare tutti impreparati e sprovveduti; impreparati perché non avevamo gli strumenti banali per difenderci, sprovveduti perché chi era deputato a livello nazionale e locale a fornirceli, si è dimostrato incapace di assolvere al compito; basta andare a verificare le date di delibere e determine nelle pubbliche amministrazioni per l'acquisto dei vari DPI, fra i quali non rientra la banale mascherina fornita in questi giorni con colpevole ritardo ed eccessiva eccitazione da regioni e comuni, mascherina che ha la stessa valenza di una sciarpa o di un fazzoletto. Quando si parla di Dispositivi di Protezione Individuale, nel caso specifico, si parla di Mascherine ffp2 o 3, guanti, occhiali. Altro dispositivo di carattere generale necessario per la prevenzione e di facile reperimento sul mercato, è il termometro come in foto sopra.
Oggi che siamo costretti a convivere con il Coronavirus e lo saremo per almeno i prossimi dodici mesi, gli esperti affermano che sarebbe stato relativamente facile frenare la pandemia praticando lo screening sistematico delle persone infette sin dall’inizio dei primi casi, monitorando i loro movimenti, ponendo in quarantena mirata le persone coinvolte, distribuendo in modo massiccio mascherine all’intera popolazione a rischio di contaminazione, per rallentare ulteriormente la diffusione. 
Perchè tutto ciò non è avvenuto? 
Perchè viviamo in una società capitalista che mira principalmente al profitto e prevenire eventi come una pandemia non è redditizio o, almeno, non sembrava esserlo fino ad oggi. Pertanto, non ci siamo premuniti né di mascherine né di test da eseguire massicciamente, abbiamo inoltre ridotto la nostra capacità ospedaliera favorendo la sanità privata; la Lombardia ne è simbolo appropriato. 
Ecco quindi perché oggi invece dello screeneng sistematico abbiamo dovuto adottare la banale strategia del distanziamento sociale che risulta l'unica in grado di essere attuata a breve e medio termine, ovvero fino a quando un individuo infetto potrà contagiare più di una persona.
Il futuro
E' chiamata seconda fase quella che sembra iniziare il prossimo 4 maggio, quando probabilmente si pensa di essere forniti anche di una certa capacità di screeneng, di mascherine idonee e quando si pensa che la popolazione immunizzata sia arrivata ad una percentuale molto elevata. 
Come sarà la ripresa? Se non si riesce a capire cos'è e come funziona il MES, resta a noi gente comune ancora più difficile capire come sarà la ripresa; sicuramente sarà graduale ma se pensiamo di basare il nostro futuro solo su mascherine ed enzimi, non ci sarà probabilmente futuro; dovremo pensare ad un modo diverso di gestire la Sanità e le emergenze, dovremo decidere se l'Europa economica e politica deve esistere o meno, dovremo pensare a livello globale, ad una la ripresa che punti alla reindustrializzazione, ma ad una reindustrializzazione  rivolta più all'uomo che al profitto. Per adesso comunque pensiamo al compagno CoronaVirs con il quale dovremo convivere ancora a lungo in attesa del Covid........




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