Quando Signa rese omaggio a Mussolini; dall'avvento del Fascismo alla cittadinanza onoraria.
Tanini Banco SINDACO nato a Montemurlo e domiciliato a Firenze
Bandecchi Dino
Barbani Lorenzo
Barghini Dialma
Cecchi Angiol Maria
CecchiGino
Mangani Agostino
Masi Igino
Matulli O Arduino
Lopez doardo
Michelagnoli Elio
Moggi Eugenio
Paoli Ferdinando
Paoli Gino
Pieri Carlo
Spagnesi Pietro
La giunta municipale, oltre che dal citato Sindaco, risulterà composta dagli assessori Cinelli Cav. Oreste, Bandecchi Cav. Dino, Cecchi Ing. Angiol Maria (lavori pubblici), Paoli Ugo e Mangani Agostino supplente.
E un periodo di fermento e cambiamenti, con decisioni che adesso farebbero sorridere, come l'istituzione nel 1923 del servizio di nettezza ai Colli Alti, il mercoledì e il sabato di ogni settimana. A svolgerlo in servizio straordinario per Lire 30 mensili, lo spazzino Cecchi Domizio. E che dire poi quando si parla dell’orologio pubblico di castello di Signa, gestito dalla società Guido Pagnini alla quale per l’anno 1925, viene concesso un compenso di lire 220 da distribuire 180 al caricatore e 40 al riparatore.
Le prime riforme a livello locale, si iniziano a vedere a fine anno, e da li sarà un crescendo. Nel consiglio comunale del 22 dicembre 1923, viene approvato il regolamento per l’esecuzione dei lavori in economia, come disposto dal R.D. 8 febbraio 1923 n. 422 contenente norme per la esecuzione di opere pubbliche. Con R.D. 24 settembre 1923, n. 2030 avviene il riordino dei dazi consumo, sul quale si formerà il nuovo regolamento comunale con delibera di consiglio del 22/12/1923
All’epoca non esisteva il TFR, quindi veniva riconosciuto se del caso un compenso per i meriti acquisiti durante il servizio. Con delibere del due agosto e sette novembre 1923, veniva riconosciuto al commesso Cesare Santini, un compenso di lire 2500.
Nel frattempo, il 18 novembre 1923, entra in vigore la legge Acerbo di riforma elettorale (maggioritaria) che trova la netta opposizione di Don Sturzo, segretario del partito popolare e fondatore del quotidiano Il Popolo, da sempre contrario al fascismo ed alla partecipazione di due suoi ministri nel primo governo Mussolini, atteggiamenti questi che non troveranno l’appoggio della Santa Sede; nel luglio 1923 Don Sturzo lascerà la segreteria del Partito Popolare . La riforma elettorale prevede che al partito cui fossero andati più voti e che avesse superato la soglia del 25 per cento andassero i due terzi dei seggi. Gli effetti si avranno con le elezioni politiche del 6 aprile 1924 quando con La Lista Nazionale, meglio conosciuta come Listone, i fascisti vinceranno le elezioni con oltre il 60% dei voti.
E’ il dicembre 1923 quando a Signa si approvano i lavori per il rifacimento del lastricato della via Provinciale di Barberino del Mugello presso la Costa di Signa per un importo totale di lire 21.308,80. L’opera viene svolta dalla ditta Saccardi Casimiro. Occorre specificare che l'antico asse viario signese venne costruito in funzione del Castello, fulcro della vita sociale del medioevo a Signa. È evidente come la direttrice sulla quale è sorto il centro storico cittadino sia a forma di curva, costituita da due delle principali vie che mettevano in comunicazione il Castello con i paesi circostanti. La prima via principale si dirigeva dall'attuale zona dei Colli Alti fino all'attuale Via Beata Giovanna e alla Chiesa di San Lorenzo per poi innalzarsi lungo l'attuale Via degli Alberti e giungere presso la Chiesa di San Miniato ove la strada si divideva in direzione del borgo di Lecore e della Villa medicea di Artimino, mentre la seconda via era quella che collegava il Castello direttamente con il Ponte di Signa.
Nel 1924 viene effettuata la nuova lastricatura di San Piero a Ponti insieme al comune di Campi
Partono all’inizio del 1924 gli effetti della politica fascista relativamente all’istruzione, successivi alla riforma Gentile del maggio 1923. I bambini dovranno studiare almeno fino a 14 anni. Faranno cinque anni di elementari, poi dovranno scegliere se andare al liceo classico, allo scientifico o a una scuola per l’avviamento al lavoro. Alla fine del liceo si farà un esame obbligatorio per iscriversi all’università. Si chiamerà «esame di Stato». A Firenze il Regio Istituto di Studi Superiori, viene sostituito dalla Regia Università e il 9 febbraio 1924 anche Signa farà la sua parte e la giunta delibera un contributo annuo a favore dell’Università di lire 2000 da versare per dieci anni.
Del 9 di Agosto la lettera di ringraziamento: Signa ha contribuito a far elevare Firenze a livello di Città Universitaria.Il giorno successivo, il consiglio comunale di Signa aderisce quale socio fondatore al patronato scolastico per l’assistenza ai fanciulli delle scuole come da R.D. 31 dicembre 1923 n. 3126. Fra gli scopi, troviamo all’art 1 l’assistenza alle famiglie disagiate per consentire l'osservanza dell’obbligo dell’istruzione per i figli. All’articolo 2 troviamo istituire la fondazione di ricreatori, di giardini ed asili d'infanzia, all’articolo 3 l’attenzione viene rivolta all’assistenza degli scolari poveri fornendo loro gratuitamente indumenti, libri, quaderni e cancelleria scolastica. All’art. 5 “favorire la istituzione e l’incremento delle biblioteche scolastiche, mentre al 6 si parla di “curare l’assistenza educativa dei fanciulli anormali”. Sono tuttavia anni di crisi ed il comune di Signa per far fronte al maggior numero di scolari, è costretto a stipulare nuovi contratti di affitto per reperire nuove aule e ad acquistare presso l'economato del comune di Firenze, materiale didattico usato. Le scuole di Signa e San Mauro, arriveranno maestose solo nel decennio successivo.
Al Patronato scolastico fanno parte enti pubblici e privati cittadini; ci sono soci fondatori (che versano una volta ogni tanto 300 lire o forniscono un contributo annuo di almeno 30 lire), i soci benemeriti sono coloro che versano un contributo annuo di lire 15 o che in altro modo rendano segnalati servizi al Patronato, sono soci annuali coloro che si obbligano a versare al Patronato un contributo annuo di lire 5. Il consiglio di amministrazione del patronato è composto da 5 membri ovvero: assessore comunale alla pubblica istruzione, due insegnanti elementari, due padri di famiglia soci del patronato scolastico, designati dalla giunta municipale. I membri restano in carica 4 anni e sono rieleggibili. Il patronato è soggetto alla Vigilanza delle Autorità scolastiche.
Con delibera del 10 febbraio 1924, viene approvato il bilancio. Nella relazione del sindaco, si legge grande soddisfazione: “Il bilancio consente quest’anno con le sole potenzialità ordinarie, l’esecuzione di circa L. 150 mila di lavori e di opere straordinarie”. Il bilancio del comune di Signa per il 1924 è di 845.986 lire.
In allegato al bilancio, troviamo la nota della Prefettura n. 6310 - div. 2.1 del 20 febbraio 1924 con oggetto: Spese a carico dei comuni e delle provincie per l’assistenza scolastica. Vi si legge che l’"Autorità Tutoria (la Prefettura) non approverà qualsiasi nuova spesa ordinaria o straordinaria, in confronto a quelle iscritte nei bilanci all'atto di promulgazione del presente decreto salvo che non abbia per iscopo la sanità e l'incolumità pubblica quando in relazione alla medesima non sia aumentato del 10% della spesa stessa il fondo destinato al Patronato scolastico."
Il 15 settembre 1923 viene varato il R.D. n. 2093 e il 7 ottobre 1923 il R.D. 2349, relativi alla cassa di previdenza impiegati e salariati enti locali. Traccia si ritrova ben evidente nelle circolari che la Prefettura trasmette a comuni e province. Si tratta di una norma nazionale che di fatto rende pubblico il rapporto di lavoro dei dipendenti comunali elevandoli quasi al grado di quelli statali.
E’ il 27 febbraio 1924 quando la giunta da mandato al sindaco di trattare l’acquisto di un terreno di circa 255 mq per costruirvi un piazzale presso il ponte sull’Arno (l’attuale passerella). Tale piazzale rappresenterà l’accesso alla nuova strada che dovrà unire il ponte alla fabbrica Del Taglia: Piazza Desideri.
Marzo e Aprile del 1924 vedono deliberare in merito agli spurghi dei pozzi neri delle strade di Signa, San Mauro e Lecore, con specifica assegnazione mediante licitazione privata a ditte del luogo, "per assicurarsi persone idonee del paese e conosciute dall'amministrazione le quali offrano le maggiori garanzie finanziarie e morali di una buona e sollecita esecuzione delle forniture". Un criterio che troverebbe anche oggi favorevole chi scrive. Si approvano inoltre gli impegni di spesa per il restauro del palazzo municipale, della caserma dei carabinieri, per il completamento unitamente al comune di Campi di via Dei Bassi e con la Provincia di Firenze, del rifacimento di via Barberino di Mugello, dal ponte sull'Arno a Casa Bracci, internamente a tutto l'abitato di Signa, ma soprattutto, con delibera del 3 maggio, per il completamento della nuova stazione ferroviaria.
A San Mauro, dopo anni di assenza del parroco, giunge Don Giovanni Sarti che, con Bernocchi Luigi e Rindi Sestino, andrà a comporre il comitato dell'Opera Pia; contemporaneamente, la giunta, in conformità al RD 23 maggio 1924 n. 759 diminuisce del 25% la tassa sulla famiglia e sui valori locativi ed elimina dal 1 gennaio successivo la tassa sugli esercizi e rivendite di cui al RD 19 novembre 1921 n. 1724. Provvedimenti tangibili per la famiglia e le imprese.
Si concentrano quindi già in questi pochi mesi di regime, un numero altissimo di interventi in favore del sociale, dell'istruzione e della vivibilità, interventi che, in un periodo di profonda crisi economica, ponevano probabilmente in secondo piano il rischio poi verificatosi, di una perdita totale dei diritti di espressione politica, perdita che comunque dal termine della grande guerra, si era già tradotta in una non tanto velata guerra civile che solo casualmente e per la grande personalità di Mussolini, porterà al fascismo, ma avrebbe potuto benissimo condurre al comunismo, se solo i bolscevici italiani avessero avuto un Mussolini dalla loro parte.
Fu a quel Duce che il 24 maggio del 1924, prima ancora che venisse meno ogni sembianza di democrazia, che Signa ed i signesi all'unanimità mediante il consiglio comunale democraticamente eletto e senza nessuna osservazione da parte di cittadini o associazioni, fu riconosciuta la cittadinanza onoraria;. A distanza di un secolo e dopo la decadenza naturale mortis causa, nipoti e figli di coloro che la concessero o niente fecero per non concederla, cercano di cancellare la storia. Troppo tardi, la storia non si cancella né si modifica e questo brandello di storia può essere scomodo per taluni, ma non è soggetto a modifiche, men che mai modifiche alla memoria.
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