I RENAI e la dura legge delle partecipate
Il parco dei Renai, a distanza di un ventennio dalla ripresa delle escavazioni, è ancora al centro di dibattiti; mentre da un lato ci sono componenti politiche che si attribuiscono meriti non propri, dall'altro si discute fino a negare l'evidenza, su quello che sono le carenze ambientali, strutturali e di trasparenza politica se non anche amministrativa. Andiamo indietro nel tempo nel rivedere un intervento che rappresenta comunque un buon esempio di interazione fra pubblico e privato,
Correva l'anno 1999, alle amministrative di Signa Paolo Bambagioni, di ideologia cristiano democratica, si presenta per il suo secondo mandato alla guida di una lista civica che raccoglie gran parte dell'area moderata di Signa e qualche frammento di sinistra che non segue l'imposizione del provinciale che invece vuole Alessandro Valguarnera in antagonismo a Bambagioni, una soluzione troppo "bianca" per i rossi ex PCI. Paolo Bambagioni è tuttavia nel suo momento d'oro e stravince le elezioni demolendo la lista a vocazione DS che a Signa hanno in Daniele Donnini un elemento di spicco. Quando pochi mesi dopo l'amministrazione Bambagioni inaugurerà la prima frangia del parco dei Renai, i DS di cui Donnini è intanto segretario, manifestano il loro dissenso.
Occorre precisare, per chi non conoscesse la genesi del parco, che la legge che ha consentito la ripresa degli scavi nell'area di cava, stabilisce la quantità degli inerti da scavare e la percentuale del ricavato da investire per la sistemazione dell'area stessa: la filosofia vuole essere che si scava per la sistemazione di un territorio altrimenti lasciato in abbandono. E' quindi evidente come la trasparenza degli atti inerenti la quantità dello scavato e l'entità del ricavato dalla vendita, pur essendo di privati, siano oggetto di interesse collettivo.
Il parco dei Renai è quindi stato pensato e voluto principalmente da una componente di centro con le avversità della sinistra di allora.
Ma andiamo alla gestione del parco, una società a maggioranza pubblica, Isola dei Renai, il cui primo presidente del consiglio di amministrazione, sarà l'ex sindaco di Firenze Mario Primicerio.
La politica come sappiamo è volubile e le sinergie cambiano; dopo cinque anni i DS tornano sui loro passi, la sinistra dal 2004 riconosce nell'ex democristiano Paolo Bambagioni il loro leader a Signa e la frattura si ricompone in larga parte nel PD dove aderisce anche Donnini che con Bitossi, subentrato nel frattempo a Bambagioni, diventerà assessore ai lavori pubblici. La maggioranza di centrosinistra decide di auto celebrarsi con un giornaletto trimestrale con tiratura di 6500 copie e otto pagine, 7 dedicate agli assessori e solo una ai gruppi consiliari.
Che si tratti di mera pubblicità a spese della collettività, lo si capisce già dalla prima edizione, l'assessore Donnini esordisce con una intera pagina parlando della messa in sicurezza di via Pistoiese, della copertura del fosso laterale lungo tutto il tratto comunale dall'Indicatore a Poggio a Caiano che consentirà la costruzione di una "speciale" pista ciclabile, oltre ad un parcheggio. Dell'opera, posta nel programma triennale del 2005, dopo quindici anni esiste una pista ciclabile di cento metri che finisce nel fosso mai coperto ed il parcheggio davanti alla Casa del Popolo, ovvero a servizio più di Campi che di Signa, risultando essere questa sul comune limitrofo. Via Pistoiese resta ad oggi la viabilità più pericolosa del comune.
Finisce il mandato e Donnini segue l'iter che spetta anche ai piccoli politici di periferia subentrando a Primicerio nella gestione del parco più importante della Piana.
Siamo ai giorni nostri. Per la politica signese, il 2019 rappresenta lo storico strappo del centro sinistra a Bambagioni che pure è fra i fondatori del PD. Le regionali si avvicinano e Giani risulta il grande favorito alla poltrona di governatore; quale miglior padrino? E' così che l'apertura della campagna elettorale del PD vede a fianco di Fossi il presidente Giani mentre Bambagioni "benedice" una civica che ha un contenuto più basato sulla società civile che sulla politica dei partiti: lo stesso coordinatore locale di Forza Italia ed altri dirigenti, vi partecipano a livello personale. Donnini nel frattempo ha abbandonato il PD e torna alla corte di D'Alema in MDP art. 1. Alle amministrative del 2019 appoggia l'attuale sindaco Fossi e sarà l'elemento trainante della lista Progressisti Per Signa, una lista che raccoglie numerosi ex consiglieri della sinistra storica di Signa. Tuttavia, nonostante si tratti dei nomi fra i più noti, la lista sarà l'unica di quelle che sostengono Fossi a non far eleggere consiglieri e, con l'esclusione anche di Valentina Quattrone con la sua Sinistra per Signa, per la prima volta dal dopoguerra, il consiglio comunale di Signa non annovera la presenza di una componente di sinistra.
L'attuale presidente del consiglio di amministrazione de L'Isola dei Renai, non sembra quindi essersi dimostrato molto lungimirante nella gestione politica delle liste a lui afferenti e non lo è stato neppure quando, come in questi giorni, tirato in ballo da Fratelli d'Italia che lo criticavano per non saper dimostrare il pollice verde nella gestione del parco, ha risposto con un comunicato stampa dove nega anche l'evidenza con affermazioni poi che suonano come la confessione si una sconfitta: l'asserita incapacità di rendere energeticamente indipendente un parco.
La domanda è d'obbligo: sarà forse il caso di valutare nuovi vertici alla guida del parco?
Qui il comunicato stampa della società Isola dei Renai ed il filmato che dimostra il contrario, pubblicato da FdI .
Alberto Danese Alessandro Mori Roberto Parretti
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