I migranti sono una minaccia o una risorsa?
Ormai da un paio di lustri il tema immigrazione è al centro delle campagne elettorali; l'assurdo è che rappresentano una risorsa politica per chi li ritiene una minaccia, mentre si sono rilevati una punizione per chi li crede una risorsa. Ma l'immigrazione cos'è per l'Italia e gli italiani e soprattutto, è sempre stato così?
No, c'era un tempo dalle nostre parti, in cui la sinistra aveva capito che l'immigrazione era anche degrado. I fiorentini ricorderanno l'ex assessore alla sicurezza del Comune di Firenze, Graziano Cioni che fece della legalità il suo obiettivo; in una città di merciai e turisti la presenza di flotte di venditori abusivi divenne insostenibile e nacque così la figura dello "sceriffo". Cioni anticipò Salvini e creò il Reparto Antidegrado che, abbinato al già esistente Controllo del Territorio al quale poi si fonderà, formava un nutrito gruppo di una cinquantina di agenti di Polizia Municipale, dediti quasi esclusivamente a venditori e parcheggiatori abusivi, accattoni, campi nomadi e nomadi itineranti, prostitute e lavavetri, applicando inutilmente le numerose ordinanze che portavano la firma dello sceriffo. Un investimento economico e di risorse umane non di poco conto che gravava ovviamente sui cittadini, risorse distolte da altre attività istituzionali. Si trattava, ed ancora oggi si tratta, più di un palliativo che di una vera e propria lotta al degrado, dal momento in cui le norme che legiferano in merito sono leggi dello Stato con valore privilegiato rispetto alle norme locali che erano quindi vanificate dai vari ricorsi. Crediamo sia comprensibile a tutti come una sanzione amministrativa non rappresenti un deterrente per chi niente ha o risulta avere. Inutile poi citare le norme sull'immigrazione, i cui effetti nonostante gli avvicendamenti dei vari governi, sono sotto gli occhi di tutti; valanghe di espulsioni che restano sulla carta e adesso neppure quelle. Poi la droga, dove magrebini e non solo, hanno totalmente sostituito i tossici indigeni che si autofinanziavano la dose o i ragazzetti italiani utilizzati in quanto non punibili. La microcriminalìtà è oggi quasi esclusivamente straniera, come del resto dimostrano i dati sulla popolazione carceraria.
Vediamo invece come gli immigrati sono delle risorse. Non c'è dubbio che, reduci dal boom economico che ci ha reso tutti relativamente benestanti, visti i cambiamenti di vita sociale che hanno determinato lo sgretolarsi della famiglia patriarcale nell'inno dell'indipendenza, gli stranieri sono andati negli anni a sostituire gli italiani nei lavori più umili, pesanti e socialmente ritenuti di basso profilo e comunque sottopagati. La loro presenza in certi ambiti è quindi una risorsa anche se il più delle volte sono a servizio di coloro che ne chiederebbero l'espulsione.
Quindi potremo dire che anche in questo caso non tutto è bianco e non tutto è nero ma l'ipocrisia regna sovrana ed ognuno mantiene la sua parte. La sinistra che accoglie tutti ma non fornisce gli elementi per la civile convivenza e la destra attuale che invece di criticare per questo la sinistra che governa, colpisce gli ultimi, perché più facile ed eclatante, un po come andare a caccia in riserva.
A Firenze molto gira intorno alle Cascine diventate riserva di caccia per ogni evento, anche per la campagna elettorale delle prossime regionali, la dove la regione non ha nessuna competenza., tanto che stiamo assistendo ad un assembramento di candidati che si somma a quello dei frequentatori additati. Ecco quindi che le famiglie di peruviani che usano i prati del parco per ritrovarsi insieme, emigrati ad oltre 10 mila km di distanza dalla loro patria e dai loro affetti per pulire il culo ai nostri vecchi, diventano prima esempio di degrado e adesso anche untori portatori di covid (non conosciamo la statistica dei badanti positivi, ma i dati non sono mai balzati alla cronaca e quindi ritengo bassa). Non avendo la città di Firenze un angolo dedicato a picnic dopo multe e controlli, sono adesso costretti a portarsi il cibo preconfezionato da casa, oltre che sedie e tavolini e, purtroppo, montagne di birra. A questo punto un politico come dovrebbe agire? Adoperarsi affinché la maggioranza che amministra Firenze, attrezzi non dico alle Cascine, ma in qualsiasi angolo del comune, uno spazio dove italiani e stranieri possono passare un fine settimana all'aperto in compagnia di amici o parenti. La vicina e rigida Svizzera, nei comuni che danno sul lago di Ginevra, ha prati con aree attrezzate a barbecue, che la domenica sono prese d'assalto da gente di tutte le etnie e che poi lasciano così come hanno trovato. Perché noi invece dobbiamo vietare prima di regolamentare?
Diversa invece la situazione alla fermata Vittorio Veneto della tranvia; decine ed in certi periodi, centinaia di baldi ragazzotti di colore dediti allo spaccio che si abbina adesso alla rapina e quant'altro, con uno Stato che non ha la forza (ovvero le leggi) per troncare questa che non rappresenta una minaccia ma un dato di fatto.
Le due facce dell'immigrazione si incontrano quindi in maniera eloquente alle Cascine; una risorsa da regolamentare e da integrare, una minaccia da eliminare. L'esempio viene dai fatti di questi giorni quando alle Cascine è stata aggredita una coppia di peruviani derubati dei telefoni da parte di due africani sbucati da dietro la siepe. I due africani sono stati poi arrestati dalla polizia, grazie ad un testimone, anch'esso straniero, che ha riconosciuto gli aggressori e chiamato il 113. In questa esperienza stanno le due facce dell'immigrazione: alle istituzioni il compito di gestirle
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