SIGNA: PD e LEGA, due facce della stessa medaglia mah...
In questi giorni, due le notizie che hanno interessato i social e non solo: l'assessorato dello sviluppo economico all'ex governatore Rossi e la fuoriuscita dal gruppo della Lega di due dei tre consiglieri: Morelli e Scala.
Mentre per il primo si tratta di un passo programmato che apparentemente non ha creato scompiglio nel gruppo del PD, la fuoriuscita dei due consiglieri ha scatenato un teatrino sui social e sui media che denota un diverso modo di affrontare problematiche interne, fra PD e Lega. Non vi è dubbio infatti che quando Fossi al suo insediamento ha informato i consiglieri di maggioranza che il "partito" chiedeva un sacrificio, che uno di loro avrebbe dovuto fare un passo indietro a favore dell'ex governatore, sicuramente c'è stato chi ha alzato la voce, magari anche minacciato ritorsioni (politiche), ma il tutto è rimasto all'interno della stanza e del gruppo politico; niente è trapelato.
L'uscita invece dei due consiglieri della Lega dal gruppo consiliare, per quanto emerso nei "botta e risposta" sui social fra gli attori, denota l'incapacità di quel partito di gestire criticità interne che probabilmente niente hanno a che fare con l'indirizzo politico, ma sono riconducibili esclusivamente a rapporti interpersonali fra la classe dirigente di quel partito ed i suoi operatori locali, operatori che, non dimentichiamo, nella Lega devono fare un percorso di inserimento, una militanza, più severa e selettiva che in altri partiti. Da quanto emerge sui social, Morelli e Scala infatti non contestano l'operato politico, non fanno un ribaltone per passare ad altro gruppo politico, ma restano all'opposizione uscendo dal gruppo della Lega, evidentemente per incomprensioni con il loro capogruppo De Franco e la classe dirigente che a livello provinciale, è individuata nel segretario Alessandro Scipioni. In tutto questo, poca importanza ha chi per primo ha ripudiato l'altro, la separazione è cosa fatta, non è stata consenziente e non rappresenta una buona esperienza per la Lega.
Due facce della stessa medaglia, perchè? Perché Signa ha vissuto in entrambi i casi il lato peggiore della politica, la dimostrazione che, qualsiasi sia il sistema elettorale, le candidature e le "poltrone" non sono mai il frutto di una scelta di base ma vengono piovute dall'alto e sono il risultato di operazioni partitiche che mai tengono conto del territorio; Signa lo ha vissuto nel 2019 con le amministrative, lo ha vissuto con le regionali ed oggi, con la nomina di Rossi. Tuttavia il PD di Signa anche nel 2019 ha saputo gestire meglio le richieste provinciali con gli interessi locali. Mentre infatti la candidatura di Fossi per il centrosinistra, era l'unica in grado di far convergere intorno alla figura del candidato tutti i frammenti derivanti dalle lotte interne innescate dal "fuoriuscente" Bambagioni, una candidatura decisa in sede, una candidatura per unire, per vincere, perché con il sistema elettorale comunale, si partecipa solo per vincere e si vince unendo e non separando. Il centrodestra no, la candidatura di De Franco non è stata decisa dalla base, è stata imposta dai partiti, in un carosello di spartizione di poltrone fra i vari comuni della piana. Certo, una candidatura che oggi si rivela di livello, ma oggi, non nella primavera del 2019, quando nessuno conosceva l'avvocato, quando chiunque avrebbe indicato in Vinattieri il candidato per vincere. Già ma che questo ragionamento non funzioni nel centro destra, dove non si gioca per vincere, questo è ovvio e lo abbiamo visto anche nelle recenti regionali. La candidatura imposta nel 2019 dai partiti del cdx si rivelò infatti disgregante e Vinattieri non si unì alla compagnia, lo fece un simbolo, quello di Forza Italia, svenduto ed offeso dai suoi dirigenti provinciali. A fronte di una sconfitta scontata ma con un buon risultato elettorale, oggi il cdx si trova in consiglio comunale un solo consigliere che lo rappresenti, il minimo di tutta la storia dal dopoguerra ad oggi. I partiti ne facciano ammenda.
Tornando alla scelta di Morelli e Scala, sarà ufficializzata alla prossima riunione ma, stante il risultato delle regionali, non andrà certo a modificare gli equilibri interni al consiglio comunale. La loro sarà una terza voce all'opposizione e spetterà solo ai due consiglieri, dimostrare che fuori dall'ombra di De Franco, rappresenteranno un valore aggiunto alla dialettica politica locale.
Relativamente a Rossi, su questo blog abbiamo già espresso il nostro pensiero estremamente negativo sul fatto che Signa si sia prestata a questi tatticismi politici che solitamente hanno poco a che fare con gli interessi della collettività locale, tuttavia, la nomina è atto del sindaco del cui operato risponderà poi agli elettori.
Alle opposizioni adesso spetta solamente di continuare a fare bene il loro lavoro all'interno delle istituzioni, come lo hanno fatto fino ad oggi e lavorare affinché il prossimo candidato sia rappresentativo della base e non dei partiti, almeno finché i partiti non impareranno ad ascoltare i cittadini.
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