Viabilità e mobilità nella Piana: attenti a non creare nuove e indelebili cicatrici!




MONIA MONNI, campigiana, assessore Regionale con competenze su Parchi, aree Protette e Biodiversità, SANDRO FALLANI, sindaco di Scandicci e consigliere della Città Metropolitana con delega alla viabilità fra il comune di Scandicci e la Piana Fiorentina, ANGELA BAGNI, sindaco di Lastra a Signa, consigliere della Città Metropolitana con deleghe alla viabilità delle Signe, DARIO NARDELLA, Sindaco di Firenze e della Città Metropolitana, STEFANO GIORGETTI, signese da generazioni, da due consiliature assessore alle Grandi Infrastrutture, Mobilità e Trasporto Pubblico del Comune di Firenze. Queste le persone che, con l'Assessore Regionale Stefano Baccelli di Lucca, hanno il compito di operare per una migliore viabilità e MOBILITA' ad ovest di Firenze. 


La prima cosa che balza agli occhi è la sostanziale mancanza di un rappresentante della maggioranza che amministra ora Signa, ma ci sentiamo rincuorati dal fatto che l'attuale Presidente EUGENIO GIANI e Stefano Giorgetti, sono stati i "padrini" della campagna elettorale del Sindaco GIAMPIERO FOSSI, dettando a Signa un cambio politico di correnti interne al centro sinistra, che andava avanti da almeno un quarto di secolo.

Che significato ha questa rosa di nomi relativamente all'esigenza di un nuovo attraversamento dell'Arno? Ha il significato che la necessità riguarda un'area ben più estesa della piccola Signa, un'area che va dall'Indiano alle Signe e la nuova viabilità dovrà avere un interesse regionale e non locale, tanto è l'investimento previsto, un investimento che non potrà certo andare in danno alle poche risorse ambientali di cui ancora dispone la piana fiorentina, in primis il Parco dei Renai. C'è poi un interesse strettamente locale, che va guardato a parte e riguarda la variante ai centri abitati di Signa e Lastra, una variante che parte dalla zona industriale di Stagno a Lastra e termina a quella industriale di via Amendola a Signa, ovvero dalla Livornese alla Pistoiese, ma attenti a non fare di questa variante locale, la variante della Piana che passa dal parco dei Renai! Da questo rischio, ci salveranno Nardella e Giorgetti con l'appoggio, si spera, delle opposizioni, di tutto il mondo ambientalista e soprattutto del criterio di gestione del buon padre di famiglia, un criterio al centro del nostro codice civile ma anche dell'operato di chi gestisce il denaro pubblico. Non sarà gesto d'altruismo quello di Nardella e Giorgetti, ma la necessità di creare una valvola di sfogo ai quotidiani ingorghi del viadotto dell'Indiano. E' poi importante allargare la visione dalla sola viabilità ad un progetto di mobilità integrata che tenga conto di quanto già si sta facendo e quanto sarà fatto a breve, ovvero la passerella Badia/San Donnino e la linea 4 della tramvia che, passando dalle Piagge (a breve), dovrà poi proseguire in direzione Campi Bisenzio (in data e modalità ancora non stabilite). 

Una politica che guarda al futuro, deve farlo tenendo conto di tutto questo e con il criterio del buon padre di famiglia; siamo certi che l'indirizzo è questo. Nel febbraio 2019, quando in vigilia elettorale l'ex sindaco Cristianini sbandierava l'attuale ipotesi di ponte, in una conferenza stampa, ebbe modo di affermare: "La strada avrà un parcheggio scambiatore proprio dove è previsto l'arrivo della linea 4 della tramvia che porta alle Piagge".  E' evidente come il riferimento era ad un altro progetto, non a quello che si voleva presentare, poiché il progetto oggi in fase di studio non ha nessun punto di contatto con la tramvia linea 4. Sempre nella stessa conferenza stampa, Nardella ebbe modo di dichiarare: "Stamani in Regione ho partecipato alla presentazione del progetto della nuova viabilità di collegamento tra Signa e Lastra a Signa che prevede anche la realizzazione del nuovo ponte sull'Arno. Quest'ultimo rappresenta una infrastruttura importante perché sarà una alternativa al Viadotto dell'Indiano e darà un contributo fondamentale alla mobilità non solo della Piana ma anche del Quartiere 4 e di tutta la parte delle Signe e di Scandicci. Senza dimenticare che insieme ai nuovi svincoli autostradali di Firenze Nord e Scandicci e delle opere per migliorare la mobilità a Ponte a Greve, migliorerà tutta la mobilità nel quadrante nord della città" .

Non chiedeteci perché si dovrebbe nascondere un progetto migliorativo e ostentarne uno inutile e devastante, la politica ha delle sue regole che evidentemente non fanno parte del bagaglio culturale di chi scrive, tuttavia resta difficile pensare che i due sindaci volessero riferirsi a qualcosa di diverso se non ad un nuovo attraversamento nella zona compresa fra le Piagge e San Donnino.

Dunque un ponte per la Piana a destra e sinistra dell'Arno a valle della città di Firenze, un ponte che colleghi l'uscita della FI-PI-LI di Lastra a Signa con le arterie principali ad ovest di Firenze, via Pistoiese e via Pratese, un ponte che consideri la nuova tramvia, la nuova passerella e la nuova viabilità di Campi Bisenzio presente e prevista, un ponte che alleggerisca il transito da Signa e dall'Indiano, ma un ponte, non un cavalcavia a 32 arcate come chi ancora parla di bretella e bretellina, e neppure un ponte che debba superare due fiumi e due linee ferroviarie per poi terminare ai margini del più bel parco della Piana, riconosciuto quale Sito di Interesse Comunitario. Un progetto di viabilità che raggiunga lo scopo prefisso ma che abbia il minor costo ed il minor impatto ambientale, questo è quanto vuole il criterio del buon padre di famiglia. Ecco perché l'ente attuatore non potrà che lavorare su un progetto che veda un nuovo ponte sull'Arno fra Badia a Settimo e l'area compresa fra le Piagge e la Stazione di San Donnino, un progetto che releghi a mera variante ai centri abitati di Signa e Lastra la strada che, sempre partendo da Stagno, termina in riva destra all'Indicatore, un'opera che a questo punto si finanzierebbe con il risparmi derivanti dal nuovo e più razionale progetto di nuovo ponte, un progetto che diversificherebbe anche la possibilità di accesso a quello che potrebbe rappresentare per Signa il volano per una ripresa economica basata principalmente sull'attività ricreativo/turistica e sportiva, un progetto di cui nessuno parla, ma che ha già avuto il suo inizio nel 2013 con la delibera del consiglio comunale n. 14, una delibera che riconduce all'Acquapark, uno dei più grandi d'Italia in un'area dei Renai ad oggi non utilizzata, destinato a rappresentare la maggiore attrazione turistica della Toscana centrale nel periodo Giugno/Settembre. 


In GIALLO gli attuali ponti

In ROSSO le due ipotesi ancora in ballo, della Bretellina che passa sopra al Parco dei Renai e del ponte attualmente in studio che, lambendo il parco, prosegue nella viabilità ordinaria di Signa

In VERDE, a valle la variante ai centri storici di Lastra e Signa per una viabilità ordinaria e a monte la viabilità che prevede un ponte fra San Donnino e Le Piagge e che si ricollega alla nuova viabilità di Campi Bisenzio.


 

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