SIGNA e il ponte del bastian contrario
A venti anni dall'inserimento della bretella Stagno/Prato nel programma pluriennale degli investimenti Regione Toscana, a dieci anni dalla certificazione del suo fallimento e a nove anni dall'acquisto dell'inutile progetto che andava a giustificare la "scomparsa" di 28,9 milioni di euro, sulla spinta di una politica che niente di diverso ha mai proposto nelle varie campagne elettorali e di comitati che nessuna criticità avevano mai rilevato, tutti uniti per pigiare sull'acceleratore di una macchina burocratica che niente produceva se non le ceneri di denaro bruciato, adesso che una pur velata possibilità di soluzione sembra raggiunta, ecco che, nel silenzio della politica e dei comitati, si alzano le ire dei signesi che improvvisamente scoprono che ciò che adesso è in fase di avanzata progettazione, rappresenta per Signa la catastrofe dal punto di vista ambientale, paesaggistico ed economico.
A dire la verità, questo aspetto era già stato evidenziato nel 2010 dal Comitato Signe d'Arno che, in considerazione della presenza di due fiumi e due ferrovie, aveva avanzato l'idea di un tunnel, ma tale ipotesi, supportata anche da progetti di massima di ingegneri (Ing. Roberto Batisti) e sopralluoghi di tecnici fra i più qualificati al mondo (Ing. Silvio Schmalzbauer), non ebbe mai la minima, ripeto, minima attenzione delle amministrazioni locali e regionali e pertanto, non fu scartata, ma mai affrontata! Occorre specificare che mentre resta difficilissimo quantificare il costo di quanto adesso in progetto, molto più semplice è fare un preventivo la dove il costo di un tunnel è direttamente proporzionale al volume di terra asportato dalla talpa con l'aggiunta del costo del piano stradale ed accessori quali areazione, illuminazione, sensori e quant'altro previsto per i tunnel stradali ormai presenti in tutto il mondo e quindi con oneri standardizzati. Bene, per poter ammortizzare la "talpa", la lunghezza del tunnel non poteva essere inferiore a 2 km, tanto quanto bastava per escludere i centri abitati di Lastra e Signa, dove l'innesto era previsto all'altezza dei Macelli (Coop); il costo ipotizzato dall'ingegnere della Herrenknecht si aggirava dai 60 ai 65 milioni di euro. Fantascienza, ironizzarono i politicanti locali ed i loro tecnici di fiducia! Eppure, quello che di li a poco diventerà anche il loro mentore politico dopo il fallimento di Bersani, certo Renzino da Rignano, si era appena fatto fotografare in un tunnel sotto l'Arno che univa piazza Poggi alla Torre della Zecca, tunnel chiuso al pubblico ma ancora oggi transitabile. L'anno di costruzione? Si parla del 1500!!
Premesso questo, lo scopo di questo post è uno solo: ribadire ancora una volta che la soluzione non è una ma due e che non riguarda solo Signa e Lastra, ma l'intera area metropolitana.
Per Signa due interventi: un nuovo ponte ed il prolungamento di Arte della Paglia all'attuale
Per l'area metropolitana un nuovo ponte fra l'Indiano e Signa.
Poiché l'interesse è unire la FIPILI con l'arteria principale in riva destra d'Arno, ovvero via Pistoiese ed alleggerire i due ponti esistenti, è evidente che un nuovo attraversamento del fiume lo si debba fare a metà strada poiché, che la Pistoiese la si raggiunga all'Indicatore o dove insiste la rotatoria della nuova viabilità di Campi Bisenzio, niente cambia anzi, tale nuova viabilità ha il suo sviluppo previsto fino a via Pratese quindi... quindi non è solamente Signa che deve farsi carico del traffico su gomma ad ovest di Firenze, ma l'intera Piana! Signa e Lastra hanno già dato e daranno anche in futuro, ma quando si vanno a spendere decine di milioni in infrastrutture, non si può consentire che si creino nuove e peggiori cicatrici a un territorio che già contribuisce come non altri alla sicurezza idraulica, allo smaltimento dei rifiuti, delle acque luride e dei pozzi neri, perché non va trovata una soluzione, ma la soluzione!
Chi scrive propone DA ANNI la soluzione a suo parere migliore, quella in verde, che vede da un lato il nuovo ponte congiungersi alla nuova viabilità di Campi Bisenzio, dovendo oltrepassare UN SOLO FIUME ed UNA SOLA FERROVIA, quindi molto meno impattante e molto meno costosa e dall'altro il congiungimento di via Arte della Paglia con l'attuale ponte.
Chi propone le soluzioni in rosso, ovvero quella attualmente in progetto e quella che segue il percorso della bretella, o non è di Signa e Lastra, o non ama il proprio territorio.
Il politico che invece propone la soluzione in rosso, o non conosce il territorio o non ha capacità di gestione del territorio.
Questo è ovviamente il parere di chi scrive, ma un parere a cui credo fermamente e, soprattutto, senza interessi di parte.
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