Buoni i princìpi, ma quanta approssimazione in questo PD


La corsa al primato dei buoni talvolta porta all'approssimazione, salvo che il tutto non sia preordinato a distogliere l'attenzione da quelli che sono i problemi reali di competenza di un consiglio comunale. Ecco quindi che cinque consiglieri del PD signese chiedono un consiglio comunale straordinario che ha per oggetto la "FERMA CONDANNA DELL'ATTACCO ALLA SEDE NAZIONALE DELLA CGIL A ROMA, SOLIDARIETA' ALLE FORZE DELL'ORDINE FERITE E ALLO SCIOGLIMENTO DI FORZA NUOVA E DEGLI ALTRI MOVIMENTI DI CHIARA ISPIRAZIONE NEOFASCISTA".
In questo documento, come accennato, troviamo molta approssimazione e scarsa conoscenza della norma. 
Approssimazione perché mentre è chiaro che si vuole condannare l'attacco alla CGIL e si solidarizza con i poliziotti feriti, non si comprende quando si "solidarizza" allo scioglimento di Forza Nuova e degli altri movimenti di chiara ispirazione neofascista; si solidarizza con chi? Qui sinceramente il significato non è chiaro, e il dubbio avanza nella citazione di solo parte dei fatti di Roma dello scorso 9 ottobre: approssimazione o faziosità? Si dimenticano infatti gli altri gravi eventi accaduti lo stesso giorno nella stessa Roma e a Milano, fatti che hanno coinvolto non solo elementi di estrema destra, ma anche anarchici e cittadini non inquadrati in organizzazioni politiche, che hanno devastato l'Umberto I, malmenando il personale sanitario presente
Secondo l'Ordine del Giorno presentato dalla capogruppo e da altri quatto consiglieri PD, i fatti di Milano e dell'Umberto I, pur nello stesso contesto di manifestazione contro il green pass, non sarebbero evidentemente meritevoli  di essere condannati; nella certezza che si tratti di approssimazione e non di faziosità, ci aspettiamo una integrazione od una mozione che modifichi l'OdG.. 
Scendendo poi nel merito, una seduta di consiglio comunale che abbia in fase d'indagini aperte da parte della Magistratura, quale oggetto lo scioglimento di un partito o movimento politico, appare oltre che non attinente, alquanto avventata e lo dimostra lo stesso dibattito parlamentare di ieri quando una minoranza voleva forzare il Governo ad intervenire ai sensi del comma 2 dell'articolo 3 della Legge Scelba, comma che in sede di approvazione della legge, fu altamente dibattuto e non è mai stato attuato, tanto risulta fragile l'equilibrio in un sistema democratico dove esistono nette  separazioni di potere.
Come noto, due sono le leggi che normano l'argomento: la legge Scelba e la legge Mancino. 
La prima, a cui si rifà sicuramente l'OdG del Partito Democratico e che risulta attuativa della XII^ disposizione della Costituzione, all'art. 3 prevede due modalità per lo scioglimento di movimenti e partiti che tendono alla "ricostituzione del partito fascista":  1) ad opera del Ministro dell'Interno, sentito il Consiglio dei Ministri, ma solo a seguito di sentenza da cui risulti accertata la ricostituzione del partito fascista, oppure al comma 2, solo in casi di straordinaria necessità e urgenza, con Decreto del Governo, strada questa che la minoranza parlamentare, voleva attuare ieri, tentativo caduto nell'oblio grazie alla "ragione" dei più che, come accaduto in passato con Ordine Nuovo, hanno deciso di attendere una eventuale sentenza di condanna che riconduca alla ricostituzione del partito fascista per intervenire ai sensi del comma 1), senza creare pericolosi precedenti.
Per quanto riguarda invece la Legge Mancino, non è sicuramente applicabile nei fatti accaduti, lo sarebbe stata invece in virtù della sentenza del Tribunale di Roma del 23 febbraio 2020 che riconobbe legittima la chiusura del profilo Facebook di Forza Nuova e le altre pagine ad esso afferenti, dove si individuava l'incitamento all'odio e alla discriminazione razziale. Nella motivazione inoltre si legge: Nel nostro sistema ordinamentale, nessuna forza politica, pena la sua immediata chiusura e responsabilità penale, può esplicitamente rifarsi all'ideologia fascista, nazista al razzismo, alla xenofobia o, in generale, proclamare idee apertamente discriminatorie. Non a caso tra i punti programmatici enunciati nello Statuto di Forza Nuova, figura, espressamente al punto 7 la proposta di abrogazione della legge Scelba e della legge Mancino definite come “leggi liberticide" “espressioni normative di una cultura dominante che tirannicamente impedisce pensiero ed azione, volti alla difesa della nostra storia nonché del patrimonio culturale e religioso del nostro Paese”

Questa motivazione e non i fatti di Roma, basterebbe per sciogliere Forza Nuova con la legge Mancino ma, diciamoci la verità: a chi servirebbe? 



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