Signa 4 novembre: la storia non si modifica
Nel 2015 disse che non c'era il gancio, nel 2021 il Sindaco Giampiero Fossi ha scritto sulla sua pagina Facebook che "Nello scritto sono presenti frasi retoriche e altisonanti che un po' contrastano con la delicatezza delle prime lapidi realizzate dalla pietà popolare in ogni chiesa. Preferisco deporre ufficialmente la corona di alloro di fronte ad un scultura e ad una targa che ricordano i caduti civili e militari di ogni guerra."
No Sindaco, la scusa non regge e sinceramente resta incomprensibile il motivo per il quale a Signa si tenda a non riconoscere il sacrificio di quei militari e civili che contribuirono all'unità d'Italia in quello che è stato per la nostra Nazione, il conflitto più sanguinoso. Occorre infatti ricordare che fra militari e civili, le statistiche parlano di 1.240.000 vittime per la Grande Guerra contro le 472.000 della seconda guerra mondiale.
Se è vero che la lapide presenta frasi "retoriche e altisonanti", si abbia la volontà di contestualizzarne il momento storico in cui fu creata, un contesto di guerra civile neppure tanto velata, dove le sedi dei giornali erano difese da mitragliatrici, dove le persone si muovevano "normalmente" armate. Nella primavera del 1921 in Italia e soprattutto in Toscana, si viveva un disordine sociale tremendo, con azioni di estrema violenza commesse da comunisti e fascisti, basti ricordare l'eccidio dei marinai e carabinieri a Empoli, l'assassinio di Giovanni Berta a Firenze, i fatti di Certaldo, su cui è stato presentato un libro proprio la scorsa primavera. Si anelava sicuramente al bisogno di ordine e disciplina. E' a mio avviso in questo contesto che nascono quelle frasi retoriche e altisonanti, nella necessità di richiamare il popolo all'orgoglio e all'unità, quell'unità che non voleva essere solamente geografica "La vittoria che diede all'Italia i termini da Dio segnati" ma soprattutto morale. Era troppo tardi, sarà fascismo come poteva essere comunismo, il percorso era già ad un bivio, non c'era quella terza via che arriverà solo nell'aprile del 1948.
No, omettere di deporre la corona alla lapide con la quale un secolo fa il Popolo di Signa ha inteso commemorare i conterranei caduti per l'Italia, non cambierà la storia.
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