Scipioni passa dal granducato al Tricolore.
Dal Granducato di Toscana alla Regione Toscana il passo è breve, basta una dichiarazione per bruciare secoli di storia, una storia che nell'attuale narra di una crisi del partito di Salvini, crisi identitaria, di uomini e, conseguentemente, lo sarà anche di voti con un'emorragia prevedibile verso il partito della Meloni. Ciò avviene a tutti i livelli e, per rimanere in zona nostra, quello di Alessandro Scipioni è uno dei più importanti, avendo questi rivestito per ben cinque anni la carica di segretario provinciale della Lega e risultando ancora oggi nel consiglio della Città Metropolitana.
Se da un lato questa transumanza politica verso il partito ipoteticamente al vertice degli attuali consensi, sa di azione di schettiniana memoria, preludio di una eventuale scissione più volte ipotizzata e con un Capitano ai minimi carismatici, dall'altro è sempre più difficile ipotizzare un futuro di centro-destra elettoralmente unito, dal momento che dal 2018, tutto c'è stato, ad esclusione che identità di vedute.
Lasciano comunque da pensare le affermazioni di Claudio Gemelli, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, quando dice che " Con l'ingresso di Scipioni aumenta la pattuglia dei consiglieri di FdI, pronti a creare un'alternativa alle amministrazioni della provincia" La mia domanda infatti è: quale alternativa si va a creare in prospettiva, quando il passaggio è fra un partito e l'altro della stessa ipotetica coalizione?
Da tenace difensore dell'Unità d'Italia e del Tricolore, consentitemi inoltre più di un dubbio sulla vocazione ideologica di chi è stato ai vertici provinciali e regionali di un partito fin dai tempi in cui il leader era un certo Umberto Bossi, condannato per ben due volte per vilipendio alla bandiera poiché con il tricolore si puliva il culo e che aveva per nome Lega Nord e quale simbolo Alberto da Giussano.
No, è solo il mio modesto parere, ma non credo che queste migrazioni portino a maggior consenso, anzi.
Comunque, buon lavoro.
(foto estrapolata da internet)
A. Mori
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