Forteto: lo strappo di Bambagioni apre la campagna elettorale a Signa?

 

E' stata un'audizione col cuore quella di Paolo Bambagioni di fronte alla Commissione Bicamerale che tratta i fatti del Forteto preseduta dalla senatrice Beatrice Chiarulli (M5*), una deposizione con grande pathos che ha rappresentato il definitivo addio di Bambagioni a quel partito, il PD, di cui era fondatore ma che ha dimostrato nei fatti, di tradire i principi fondamentali indicati nel Manifesto dei Valori che voleva chiamare i democratici ad una svolta non solo politica ma anche culturale e morale, un partito che voleva la donna al centro dell'attenzione, un partito che si prometteva di combattere l'arroganza di poteri opachi che tendono a sottrarsi al controllo della legge e delle istituzioni democratiche. La questione Forteto comprendeva e comprende tutto ciò che il PD voleva combattere, ma la commissione regionale che ha consentito alla politica di scoprire il pentolone della setta Forteto, ha evidenziato tutte le criticità di un partito che non è riuscito a mettere in pratica quanto stava scritto sulla carta e, quel che è peggio, nessuno di quel partito, ha poi chiesto scusa a Bambagioni che con forza s'impose per aprire le indagini, rese possibili solamente grazie all'aiuto delle opposizioni.
 
Tutto ciò con la Regione Toscana e gli amministratori del territorio mugellano che hanno sempre difeso a spada tratta “l’eccellenza” del Forteto che, sotto la veste della cooperativa, nascondeva una setta che sfruttava i lavoratori e abusava dei minori affidati alle coppie funzionali. Emblematica della risposta del territorio mugellano sulla vicenda e che ben ne riassume il pensiero, fu la fiaccolata in favore delle vittime del Forteto svolta a Vicchio nel 2013: centinaia di partecipanti ma nessuno del luogo salvo 3 persone dell'opposizione; persiane chiuse, luci spente una situazione degna del miglior Corleone di Riina memoria. Questa memoria toccante del distacco del territorio, è stata rivissuta anche dalla senatrice  del M5* Laura Bottici, presente alla citata fiaccolata e che visse le stesse sensazioni narrate da Bambagioni. La Bottici, ringrazierà l'ex consigliere regionale, assunto ad esempio di persona con alti valori: "ad averne di persone come lei!" dirà commossa la commissaria.

 “Partito Democratico toscano che tanto si fa bello. … tutti si erano voluti far belli con il Forteto, ma quando è successo il problema, nessuno è più venuto a  partecipare. Anche il Presidente Rossi non voleva deporre davanti alla commissione, io l’ho dovuto pregare” è quanto afferma Bambagioni.

Chiama in causa le responsabilità e gli errori del Tribunale per i Minorenni di Firenze (allora presieduto da Meucci e poi da altri). Questo perché gli affidamenti dei minori avrebbero dovuto essere temporanei ed invece sono durati anche 15 anni, senza, afferma Bambagioni, nessun vero controllo da parte di alcuno. 'I fascicoli erano vuoti', spiega che le visite erano preannunciate e che veniva costruita per l'occasione una apparenza di famiglia ideale, poi smantellata appena finiva la visita. 

Ma l'appello di Bambagioni è rivolto ai soldi: “Seguite i soldi!!!' L’unico motivo per cui può avere senso fare una commissione bicamerale è perché avete il potere di seguire i soldi. Seguite i soldi, milioni e milioni di soldi che li si sono realizzati sfruttando le persone; noi (la commissione regionale ndr) e la Guardia di Finanza, non siamo stati capaci di trovare l’arrivo e la destinazione.”  Parte da qui l'esempio del guru del Forteto, quel Fiesoli già condannato negli anni 80 per reati di pedofilia ed al quale il tribunale dei minorenni di Firenze affidava i minori, Fiesoli che per difendersi dalle accuse si è avvalso di alcuni fra i più noti studi legali di Firenze, per una spesa complessiva quantificabile intorno al milione di euro. Come poteva Fiesoli disporre di così tanti soldi quando gli altri soci non avevano niente o quasi? Non dovrebbero tutti i soci avere gli stessi guadagni?

La Cooperativa il Forteto deve essere sciolta perché non è mai stata una cooperativa e mai potrà diventarlo. Non ha mai rispettato l’oggetto sociale, ha sfruttato lavoratori demansionandoli e non pagando stipendi per circa 700 anni; ha truffato lo Stato riscuotendo assegni di disoccupazione senza pagare i dovuti contributi INPS in quanto faceva risultare falsamente lavoratori avventizi quando invece lavoravano sempre, inclusi sabati, domeniche e festività religiose. La Cooperativa è “un’azienda di Stato” finanziata con ingenti “donazioni” pubbliche.

Bambagioni si rivolgerà poi alle donne, le donne della commissione bicamerale, esortandole a ricordarsi di essere donne e madri, indicando ad esempio il magistrato Ornella Galeotti, donna e madre, che pur contro una parte della magistratura che voleva "coprire tutto" ha portato avanti il suo lavoro giungendo a sentenze di terzo grado che hanno visto la condanna dei vertici del Forteto a 17 anni di carcere ciascuno. "Mi sono sentita molto sola - aveva affermato il magistrato rispondendo alle domande della commissione parlamentare nel giugno 2020 - Molti colleghi mi hanno tolto il saluto, sono diventata il soggetto deviante nell'ambiente giudiziario fiorentino." Ed ancora: " Ho visto cose accadere in questo processo, che non ho visto durante il mio servizio prestato in Calabria".

Tutt'altra espressione è stata invece rispetto ai magistrati fiorentini che affidavano i minori all'orco Fiesoli, in primis Meucci, già assunto ad esempio nazionale di magistratura minorile e ricondotto invece ad operatore mediocre di un sistema che toglieva i minori alle famiglie per metterli nelle mani della setta. Bambagioni non nasconde certo la sua soddisfazione nel ricordare che il Consiglio Superiore della Magistratura è giunto a condanna contro quei magistrati che, per ignoranza o collusione, avevano collaborato con il Fiesoli.  

Ma Bambagioni insiste: terminata l'azione penale per le sevizie, altro è l'obiettivo: SEGUITE I SOLDI!  

L'invito si ripete quando la Presidente lo invita a parlare del ruolo assunto dalla Lega delle Cooperative:  “ non credo che in Toscana vi siano tante cooperative vere, in Romagna si ma da noi 9 su 10 sono “coperture d’imprese”;  la presidente interrompe, “affermazione grave”, ma Bambagioni non indietreggia, rispetto al Forteto è stata una dei maggiori freni all’attività del Forteto, è sempre stata in prima fila a difendere il Forteto." Anche qui Bambagioni insiste: SEGUITE I SOLDI, TANTI SOLDI!!!

Un'ora circa di audizione, un intervento dettato dalla ragione ed espresso con il cuore, un intervento dettato da quanto sta scritto sulle carte delle indagini delle commissioni ma anche dei fascicoli processuali; un'attività che non ha precedenti in Italia, dove la magistratura per la prima volta è stata indagata dalla politica, nell'accezione più nobile del termine ed è per questo che da cittadino, mi associo al ringraziamento della senatrice Bottici: grazie Paolo per quello che hai dato, ma anche per quello che sarai in grado di dare. 

L'audizione completa è visibile qui: https://webtv.camera.it/evento/20180



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