C'è una ciclabile che dovrebbe unire i Renai a via Pistoiese, c'era un cantiere che non c'è più ma forse è stato spostato; la ciclabile appare un'opera incompiuta, fra varietà di fondi e segnaletica stradale incongruente e contraddittoria, palizzate ammezzate, cartelli buttati e cattedrali nel deserto di un agosto che spera in un settembre migliore. Esiste un computo metrico? Quale la logica nell'innesto fra Bertesche e Arte della Paglia? Il tratto fra Pistelli e Amendola è ciclabile, come direbbe la segnaletica vista da Pistelli o non lo è, come direbbe la segnaletica vista da Amendola? Si tratta di un cantiere non più recintato o i lavori sono terminati e collaudati, quindi aperti al transito? Qualcuno dia una risposta, ma sempre guardando computo metrico e congruità della segnaletica, perché soldi e sicurezza sono importanti.
Se la ciclabile dovrebbe fornire un senso di sicurezza per gli utenti della strada, altrettanto dovrebbe apparire per gli utenti del cimitero che si trova lungo via delle Bertesche. Del degrado in cui verte, ormai ne parliamo da anni, degrado, disservizio con l'ascensore ormai fuori uso e quindi piani alti inaccessibili a diversamente abili ed anziani, ma anche pericolo. Appare impossibile che ci sia ancora qualcuno che si accolli il rischio di responsabilità che ormai non sono solo civili e penali, ma anche morali, di dare libero accesso ai cittadini in un luogo dove dovunque ti muovi, c'è il rischio di vederti cadere in testa una tegola, un cornicione, una grondaia se non una parete. Si deve chiudere? NO, si deve intervenire per garantire l'accesso e che sia un accesso sicuro! Che le tombe franino di fronte al disinteresse di amministrazioni che sono state l'una il proseguo dell'altra, ormai è appurato, ma che non si abbia la possibilità di intervenire con un'autoscala per mettere almeno in sicurezza la testa degli utenti, appare veramente scandaloso e vergognoso! C'è un completo stato di abbandono che non può più essere ignorato dalle istituzioni.
Di seguito una panoramica degli orrori.
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