Cimiteri di Signa: perchè la faccenda non potrà non terminare in Procura.
Torna sui social la questione gestione cimiteri che la scorsa settimana aveva acceso il dibattito politico a Signa.(Consiglio comunale del 17 ottobre 2019 ). A riaprire la discussione il legale rappresentante della società di gestione "Cimiteri di Signa srl", che tramite un articolo su Piana Notizie respinge ogni accusa, alimentando l'euforia di Sindaco ed assessore che con un "like" dimostrano la loro soddisfazione, oltre a riaprire un dibattito fra consiglieri e simpatizzanti di maggioranza e opposizione.
Diciamo subito che il "like" degli amministratori risulta alquanto ambiguo, poiché è ovvio come la parte in causa si tiri fuori da ogni responsabilità, mentre spetterebbe proprio agli amministratori, tramite la consulenza dei propri uffici, fornire una risposta ed eventualmente tranquillizzare i cittadini, ad una settimana dalla scena muta in consiglio comunale. Oltretutto, la risposta di Cimiteri di Signa srl è una risposta a valenza "politica" quando ormai l'argomento ha assunto una inevitabile "deriva giuridica" dal momento che l'intervento dell'Avv. De Franco (Capogruppo Lega), ha la valenza di denuncia con riferimento a norme di legge dallo stesso citate, quali il codice degli appalti e gli artt. 355, 357 e 361 del Codice Penale.
Andiamo a vedere insieme quanto narrano gli ultimi due articoli sopra citati.
Art. 357 CP: Nozione di Pubblico Ufficiale - "Agli effetti della legge penale sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa" . I consiglieri comunali hanno la qualifica di pubblico ufficiale.
Art. 361 CP: l'articolo fa riferimento alle pene a cui soggiace il pubblico ufficiale che, venuto a conoscenza di un reato nell'esercizio o a causa delle sue funzioni, omette di darne comunicazione all'Autorità Giudiziaria.
Nel caso in trattazione dunque, De Franco denunciava in una seduta pubblica e davanti ai colleghi pubblici ufficiali, una serie di reati fra i quali alcuni a procedibilità d'ufficio. Di fronte ad ipotesi di reato, probabilmente sarebbe stato opportuno da parte del presidente del consiglio interrompere la seduta ed inviare gli atti in Procura, ciò non è avvenuto ma è evidente che adesso, per quanto dichiarato e udito, la trasmissione degli atti all'A.G. rappresenterà un atto dovuto per tutti i pubblici ufficiali presenti.
Preme ricordare ancora una volta che si tratta di IPOTESI di reato che tuttavia dovranno essere vagliate dall'AG e non potranno essere in nessun modo "archiviate" dai citati pubblici ufficiali e meno che mai da agenti o ufficiali di PG tenuti, quest'ultimi, ad operare secondo il dispositivo dell'art. 55 CPP.
Per quanto sopra, i commenti sui social, lasciano il tempo che trovano, risultando l'argomento ormai destinato, per natura e per giustizia, ad altra sede. Resta solamente da capire chi sarà il primo a muoversi, con la speranza che sia l'Amministrazione Comunale a tutela degli interessi dei cittadini.
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