Anche la Piana ha il suo MO.S.E.di ritardi: si chiama Cassa d'Espansione dei Renai

Dopo la drammatica alluvione del 1966, varie altre volte l'area di cava dei Renai era stata inondata dai corsi d'acqua che la circondano e ciò, per chi come me è nato qui oltre mezzo secolo fa, non rappresenta un fenomeno particolare, rappresentando tale area una naturale cassa di espansione fra le arginature di Arno e Bisenzio.
Dopo il 1966, l'evento più impattante che riguardò gran parte di Firenze e della Piana Fiorentina, fu quello del 1992. Negli anni a seguire si iniziò a pensare seriamente alla messa in sicurezza del corso dell'Arno e dei suoi affluenti, messa in sicurezza che passava attraverso le casse d'espansione, la più importante delle quali per la provincia di Firenze, è rappresentata da quella dei Renai,  "modellata" in maniera tale che le esondazioni fossero regolamentate dall'uomo. Per fare ciò, occorrono come prevedibile, numerose opere idrauliche che ne modificano sostanzialmente l'attuale perimetria e morfologia. Qui l'inghippo, infatti la predetta area, risultava interessata dal processo di escavazione di inerti, attività questa che ha un notevole interesse economico per i proprietari oltreché turistico e paesaggistico per l'intera collettività. Nel 2000 infatti erano ripresi i lavori di estrazione degli inerti, grazie ad un accordo con l'amministrazione comunale di Signa che andava a superare l'ordinanza emessa nel lontano 1975 dal Sindaco Pieracci. In cambio, la legge prevedeva che parte dei proventi dalla vendita degli inerti, fosse investita per la sistemazione dell'area a parco; in pratica occorre sempre tenere in considerazione che si scava per fare il parco e non si fa il parco per scavare (vedi post del 12 novembre scorso).
Tuttavia i progetti di proprietari e comune di Signa, apparivano in contrasto con l'opera idraulica ed infatti, dopo l'intervento nei lotti 0, 1 e 2, la Regione Toscana "invita" il Comune di Signa ad interrompere le escavazioni e ad intervenire da subito per la progettazione della Cassa d'espansione, progettazione che l'ente si era assunto l'onere di eseguire.
Siamo nel 2004 ed il Comune di Signa, nonostante la Regione Toscana avesse già stanziato fondi,  perde tempo e latita nella progettazione. Nel 2011 e la Procura della Repubblica apre un'inchiesta in proposito; conseguentemente nell'agosto dello stesso anno, la regione Toscana toglie al Comune di Signa l'incarico di realizzare il progetto e nomina un commissario straordinario nella figura di Giancarlo Fianchisti.

Nel giro di due anni, il commissario riesce dove aveva fallito il comune di Signa ed il progetto per la cassa d'espansione è fatto: inizio lavori nel 2014 e termine entro il 2016.  Ma non andò così ed anzi, nel febbraio 2014 anzichè iniziare i lavori, i Renai furono invasi dalle acque ed il successivo deflusso verso la Goricina all'altezza della Viaccia, provocò ingenti danni quantificati "a caldo" dall'allora Sindaco Cristianini  in 2 milioni di euro.

Oggi, ovvero a distanza di cinque anni da quel 2014, siamo ad una nuova situazione a rischio; questa volta gli argini hanno fatto il loro lavoro, e la piena sembra passata senza che i fossi siano tracimati (tanta paura per il canale Macinante a San Donnino), tuttavia il rischio non è passato, nei prossimi giorni ancora pioggia con una prevedibile anomalia: adesso i Renai sono pieni ed il deflusso è garantito solo in parte dal tubo posto proprio là dove nel 2014 franarono le sponde della Goricina (collettore sinistro acque basse) ed il resto? Il resto è tutto volume d'acqua in meno per la sicurezza idraulica in caso di una prossima piena, quello che non sarebbe accaduto con la cassa d'espansione, dove la regimazione è regolata dall'uomo.
E pensare che la cassa di espansione dei Renai, rappresenta da sempre un intervento di primaria importanza per la messa in sicurezza idraulica di tutta la Piana Fiorentina, tanto che è stato il primo intervento previsto dal Piano di bacino iniziato sull'asta principale; nel 2005 l'allora ministro Altero Matteoli, aveva già stanziato 5 milioni di euro.
Nel 2014 il Sindaco Cristianini, ebbe modo di affermare dopo gli eventi sopra narrati:" Se dovesse piovere ancora come fra il 10 e l'11 febbraio sarebbero a rischio le popolazioni di Campi, Signa, Brozzi, Peretola e Novoli."
Oggi, a distanza di oltre cinque anni, l'attuale Sindaco Giampiero Fossi potrebbe dire le stesse cose.

REGIONE,  SE CI SEI, BATTI UN COLPO!!

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