A Signa per il PD l'emergenza non è il COVID ma la cittadinanza a Mussolini. Questo l'unico ordine del giorno presentato dalla maggioranza al prossimo consiglio comunale.
In un periodo di massima emergenza Covid19, con la Nazione in crisi sanitaria ed economica, l'intero gruppo di maggioranza con alla testa ovviamente il PD, pensa bene di impegnare il consiglio comunale su una tematica di grande interesse: la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Si, avete capito bene, mentre l'opposizione investe il suo tempo in tematiche di interesse quotidiano di carattere ambientale, urbanistico di organizzazione della macchina comunale e trasporti scolastici, il Partito Democratico impegna il suo tempo e quello del Consiglio Comunale in una discussione dal titolo: " Considerazioni riguardo alla cittadinanza onoraria rilasciata a Mussolini nel 1924".
Evidentemente il post pubblicato lo scorso 24 maggio su questo blog dal titolo "Quando Signa rese omaggio a Mussolini" ha scosso gli animi e le coscienze degli eredi politici di quella sinistra che un secolo fa all'unanimità, in un consiglio comunale ancora eletto democraticamente, contribuì ad assegnare al Duce la cittadinanza onoraria senza che nessuno, singoli, partiti o associazioni, presentasse alla pubblicazione della delibera, alcuna osservazione, come si legge nei documenti ufficiali dell'epoca.
Nel precedente post, abbiamo già provato ad elencare una serie di attività e di motivi che potevano spiegare il perché di un tale plebiscitario riconoscimento, non dimenticando che non tutti i comuni d'Italia, riconobbero a Mussolini la cittadinanza onoraria, a dimostrazione che vi erano si le purghe, ma vi erano ancora gli organi elettivi con la possibilità di non allinearsi a Roma; non a caso Mussolini li eliminò due anni dopo, quando il fascismo divenne a tutti gli effetti un regime.
Dopo aver parlato di Signa nel precedente post, proviamo a contestualizzare quanto accadeva in Italia all'epoca, ovvero nei primi due o tre anni dall'avvento del fascismo.
Ringraziamo Roberto Parretti per le foto messe a disposizione, forse qualcuno riconoscerà qualche signese che negli anni a seguire farà il salto della quaglia dalla camicia nera a quella rossa; intanto ci è consentito scrivere che il bambino vestito di bianco in alto a destra è lo stesso Roberto Parretti.
Come noto, il clima dall'uscita della prima guerra mondiale, era quello di una grande crisi economica e identitaria, soprattutto per coloro che sul Piave avevano riscattato Caporetto e l'onore nazionale portandoci alla vittoria ma che tornati a casa, si trovavano di colpo senza lavoro e senza un "mestiere" che non fosse d'armi. Gli eroi del Piave divennero presto facile braccio di una mente politicamente superiore che riuscì da Milano e senza partecipare o disporre direttamente alcunché d'illegale, ad unire gli interessi della corona, della Chiesa, degli industriali, della borghesia e dell'esercito e ad attuare, in un regime che il mondo occidentale vide con grande favore, tutta una serie di riforme socialiste, tanto che in brevissimo tempo raggiunse un consenso nazionale quasi plebiscitario.
Il primo governo Mussolini, del quale non faceva parte nessun gerarca, riuscì dal '22 al '25 a far crescere la produzione manifatturiera del 10% all'anno ed il reddito nazionale del 20% nel triennio. Tra la fine del 1922 e la fine del 1924, i disoccupati scesero da 380.000 a 150.000. Nel 1926, l'italiano medio era arrivato a consumare 3000 calorie al giorno, un livello calorico che poi sarà raggiunto solamente nel 1967 durante il "miracolo economico".
A livello internazionale, vista anche la strategica posizione dell'Italia nel Mediterraneo, Mussolini era visto come colui che aveva salvato l'Europa dal bolscevismo e di lui ebbe modo di scrivere l'allora ministro degli esteri inglese Churcill "Sono affascinato da Mussolini". Sul Daily Mail nel 1927 si legge che "il popolo era tanto stanco dell'indisciplina e della vacuità parlamentare, che sentiva il bisogno di una tirannia efficace. L'onorevole Mussolini è il suo adorato tiranno". Sul New York Times si leggerà: " Mussolini oggi è l'uomo più straordinario del mondo e la sua figura è così dominante che nessuno studioso di storia può considerarla con indifferenza."
Nel dicembre 1931 Gandhi venne in visita a Roma, queste le sue parole:
"Mussolini è un enigma per me. Molte delle riforme che ha fatto mi attirano. Sembra aver fatto molto per i contadini. In verità, il guanto di ferro c'è. Ma poiché la forza (la violenza) è la base della società occidentale, le riforme di Mussolini sono degne di uno studio imparziale. La sua attenzione per i poveri, la sua opposizione alla superurbanizzazione, il suo sforzo per attuare una coordinazione tra il capitale e il lavoro, mi sembrano richiedere un'attenzione speciale. [...] Il mio dubbio fondamentale riguarda il fatto che queste riforme sono attuate mediante la costrizione. Ma accade anche nelle istituzioni democratiche. Ciò che mi colpisce è che, dietro l'implacabilità di Mussolini, c'è il disegno di servire il proprio popolo. Anche dietro i suoi discorsi enfatici c'è un nocciolo di sincerità e di amore appassionato per il suo popolo. Mi sembra anche che la massa degli italiani ami il governo di ferro di Mussolini. (Wikipedia)Il pensiero di Gandhi non poteva essere interessato, poiché all'epoca Mussolini era tutt'altro che antibritannico.
Nel 1924, poco dopo che Signa e molti altri comuni riconoscessero la cittadinanza onoraria a Mussolini, viene ucciso Matteotti, l'unico vero rivale politico con la capacità ed il coraggio di ribellarsi al Duce ma lo stesso Mussolini dovette superare numerosi attentati alla sua persona tutti ad opera di anarchici o squilibrati; nel 1926 furono ben quattro dove riportò ferite lievi, come quello del 7 aprile ad opera di una cittadina inglese. In tale occasione, l'Avvenire così titolò la prima pagina: " Dio protegge l'Italia. L'on. Mussolini di nuovo salvo da un criminoso attentato". Occorre precisare che come ogni dittatura che si rispetti, anche il fascismo non prevedeva il dissenso degli organi di stampa e dal gennaio dello stesso anno, era entrata in vigore la legge che prevedeva che ogni direttore di giornale dovesse essere iscritto al partito fascista. Tre anni dopo, l'11 febbraio 1929, saranno firmati i Patti Lateranensi che riaprono i rapporti fra l'Italia e la Santa Sede dopo 60 anni dalla loro interruzione.
Siamo comunque al primo Mussolini, come lo indicherà Montanelli, il Mussolini dell'Italia dei treni in orario, della capillarizzazione della rete stradale, delle riforme sul lavoro e scuola, delle grandi opere urbanistiche e sanitarie come le città sanatorio, da noi il Banti nel comune di Vaglia, oggi abbandonato ma visibile nella sua maestosità da tutta la Piana; il Mussolini delle certezze e del consenso sempre più crescente.
Signa non poteva vivere un'esperienza diversa anzi! Il 5 luglio 1914 si svolsero le elezioni comunali vinte dal partito socialista, che ottenne addirittura 16 consiglieri su venti, tuttavia ben quattordici si dimisero prima ancora di entrare in carica, facendo venire meno il numero necessario per poter governare Signa. Era il 1914!!!! Il 27 agosto dello stesso anno il prefetto si vide costretto a nominare un suo commissario che amministrò Signa addirittura fino alle elezioni del 23 maggio 1923 quando, probabilmente preso atto dell'incapacità della sinistra di amministrare, fu eletto Sindaco il ragioniere Banco Tanini, sostenuto da un listone che comprendeva liberali, monarchici, clericali e fascisti. Fu questa l'amministrazione che, evidentemente con il consenso ed il voto favorevole delle opposizioni di sinistra, propose ed assegnò a Benito Mussolini la cittadinanza onoraria il 24 maggio del 1924.
Bene, non sappiamo quali considerazioni vorranno fare i consiglieri di maggioranza nel prossimo consiglio comunale, ma una cosa è certa: la storia non si cambia, la si studia e con questo post speriamo di avere fornito il nostro modesto contributo.
Queste foto, appartenenti a Roberto Parretti, sono degli anni trenta, in quella sottostante sono stati volutamente cancellati i nomi delle persone indicate dalla frecce, chi desidera informazioni può rivolgersi direttamente al proprietario.
Per Signa Tricolore
Alberto Danese
Alessandro Mori
Roberto Parretti
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