Nuovo ponte per Signa o per l'Acquapark?

 


In questi mesi ha ripreso vigore l'argomento del nuovo ponte fra Signa e Lastra, una soluzione che chi scrive ritiene non risolutiva per la piana e per Signa, costosa e paesaggisticamente impattante, oltre che esclusa da ogni criterio di mobilità integrata. 
(Nella foto a fianco, in rosso la viabilità in progetto, in verde la viabilità auspicata che prevede anche la rampa in costruzione da via di Sotto e il prolungamento di Arte della Paglia, in giallo la viabilità di accesso all'acquapark e l'area interessata, in arancio il percorso della bretella e bretellina, oggi non più attuabile nel tratto di via delle Bertesche)

Inutile ricordare quanto affermato da anni in merito alla soluzione auspicata, molto più a monte, fra San Donnino e Le Piagge, una soluzione mai ipotizzata dalle forze politiche, dalle associazioni e dai comitati, una soluzione che invece risulterebbe:

- più economica poiché andrebbe ad attraversare un solo fiume ed una sola ferrovia; 

- utile a Signa, alla piana e ai quartieri 4 e 5 di Firenze in quanto non solo diminuirebbe il traffico sul ponte delle Signe riconducendolo a quello esclusivamente locale, ma andrebbe ad alleggerire anche il Viadotto dell'Indiano;

- meno impattante, poiché non andrebbe ad intaccare i due parchi della Lastra e dei Renai;

- integrata nel sistema di mobilità alternativa esistente e programmato, dove la viabilità dalla FIPILI si integrerebbe con la nuova viabilità di Campi Bisenzio, sede oltretutto di un ulteriore centro commerciale, avrebbe un interscambio con l'attuale stazione ferroviaria delle Piagge per la linea Firenze/Pisa, la prevista e già progettata Linea 4 della tramvia, la passerella pedo/ciclabile Badia/San Donnino di prossima inaugurazione. 

E' importante inoltre che i signesi comprendano come un investimento di diverse decine di milioni adesso su un nuovo ponte a poche centinaia di metri dall'attuale, difficilmente porterebbe ad ulteriori finanziamenti per il proseguo di via Arte della Paglia verso l'attuale ponte, come sta accadendo invece per Lastra con la rampa di via di Sotto e Signa, ha la necessità che invece ciò avvenga. 

Già due anni fa era stata prospettata l'attuale soluzione, (vedi post Ponte: una soluzione per Nardella ), tuttavia nessuno aveva assunto una posizione contraria, anzi, vi era l'ironia del proclama che non avrebbe trovato riscontro, visti i tanti fallimenti precedenti. Oggi che sembra concretizzarsi l'idea, Comitati, Ambientalisti ed alcune forze politiche, scoprono quanto sia infelice questa soluzione.

Ma perché si è giunti a questa ipotesi di ponte?


Dopo anni di silenzio, è Fratelli d'Italia che muove le "acque" e riesuma quanto in progetto per l'area dei Renai portandolo per la prima volta all'attenzione del consiglio comunale: un Acquapark fra i più grandi d'Italia, un'opera di cui fece menzione già l'allora sindaco Paolo Bambagioni nel 2000 e ufficializzata nel 2013 quando in sordina, fu inserita in allegato alla delibera de CC n. 14 la concessione trentennale che consentiva alla Progetto Renai srl di gestire un'area di 130.000 mq nella porzione centrale e contigua al previsto ponte Bailey. Da allora, nessuno ad esclusione di questo blog, ha più parlato di quello che rappresenterà per Signa, nel bene o nel male, l'investimento produttivo più importante di tutti i tempi. A parere di chi scrive, la cosa dovrebbe dare da pensare e comunque rappresenta il modo di operare della politica: certe cose prima le si fanno e poi le si raccontano.

Ciascuno di noi dovrebbe porsi queste domande:

Perché l'allora amministrazione Cristianini ebbe tanta fretta di siglare una convenzione che avrebbe preso vigore solamente al termine delle escavazioni ancora in atto, vincolando così le scelte anche delle successive? 

Perché di un'opera cos'ì importante e impattante, in senso positivo o negativo, non se ne parla?

Quale impatto ha un'opera del genere, confinante all'attuale Lotto 0 in gestione al WWF, con la fauna ivi dimorante?

Soprattutto, quale impatto avrebbe in un contesto di area metropolitana Firenze, Prato, Pistoia, un tale parco sulla viabilità locale?


L'assessore Di Natale nel rispondere all'interrogazione di De Franco, ha affermato che un progetto non esiste e che quindi l'amministrazione non è in grado di rispondere; noi diciamo invece che un progetto esiste, da sempre, che il Ponte Bailey sul fiume Bisenzio era già stato programmato con 
Autorizzazione 2733 del 28/11/1999, quando il cartello fu apposto in riva sinistra del Bisenzio, fronte via Amendola, nel 2009; all'epoca si disse che serviva per la viabilità di cantiere che doveva collegarsi a via Arte della Paglia per evitare che i camion di rena transitassero l'abitato di Signa, questo fu detto e questo era scritto. 
In quegli anni la Bretella Stagno/Prato sembrava cosa fatta, poi il cambio di rotta, la regione fece un passo indietro e non sono mai stati fatti neppure il ponte Bailey e la nuova viabilità di collegamento a via Arte della Paglia, oltretutto entrambi previsti a carico della Progetto Renai srl,. A distanza di 12 anni il cartello, ormai riverso su se stesso, è stato abbattuto il mese scorso con l'ultima pulizia dell'argine a cura del consorzio,  ma siamo certi che con il nuovo ponte sull'Arno, come adesso progettato, il cartello sarà nuovamente posizionato e questa volta non sotto le false spoglie di una viabilità di cantiere.
"A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina", diceva Giulio Andreotti ed in tutta sincerità non sappiamo quanto sbagliato sia pensare che questa idea di ponte sia più favorevole al progetto dell'acquapark che per migliorare la viabilità di Signa, comunque i Signesi sono ora informati sullo sviluppo futuro del loro territorio e quando citano i flussi di traffico, non considerino solo quello attuale o quello prevedibile in virtù della situazione attuale, ma anche quello previsto in virtù di un futuro parco acquatico di grandi dimensioni.
E NON SI DICA CHE NON SI SAPEVA


A. Mori
 

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