Nuovo ponte per Signa o per l'Acquapark?
- più economica poiché andrebbe ad attraversare un solo fiume ed una sola ferrovia;
- utile a Signa, alla piana e ai quartieri 4 e 5 di Firenze in quanto non solo diminuirebbe il traffico sul ponte delle Signe riconducendolo a quello esclusivamente locale, ma andrebbe ad alleggerire anche il Viadotto dell'Indiano;
- meno impattante, poiché non andrebbe ad intaccare i due parchi della Lastra e dei Renai;
- integrata nel sistema di mobilità alternativa esistente e programmato, dove la viabilità dalla FIPILI si integrerebbe con la nuova viabilità di Campi Bisenzio, sede oltretutto di un ulteriore centro commerciale, avrebbe un interscambio con l'attuale stazione ferroviaria delle Piagge per la linea Firenze/Pisa, la prevista e già progettata Linea 4 della tramvia, la passerella pedo/ciclabile Badia/San Donnino di prossima inaugurazione.
E' importante inoltre che i signesi comprendano come un investimento di diverse decine di milioni adesso su un nuovo ponte a poche centinaia di metri dall'attuale, difficilmente porterebbe ad ulteriori finanziamenti per il proseguo di via Arte della Paglia verso l'attuale ponte, come sta accadendo invece per Lastra con la rampa di via di Sotto e Signa, ha la necessità che invece ciò avvenga.
Già due anni fa era stata prospettata l'attuale soluzione, (vedi post Ponte: una soluzione per Nardella ), tuttavia nessuno aveva assunto una posizione contraria, anzi, vi era l'ironia del proclama che non avrebbe trovato riscontro, visti i tanti fallimenti precedenti. Oggi che sembra concretizzarsi l'idea, Comitati, Ambientalisti ed alcune forze politiche, scoprono quanto sia infelice questa soluzione.
Ma perché si è giunti a questa ipotesi di ponte?
Dopo anni di silenzio, è Fratelli d'Italia che muove le "acque" e riesuma quanto in progetto per l'area dei Renai portandolo per la prima volta all'attenzione del consiglio comunale: un Acquapark fra i più grandi d'Italia, un'opera di cui fece menzione già l'allora sindaco Paolo Bambagioni nel 2000 e ufficializzata nel 2013 quando in sordina, fu inserita in allegato alla delibera de CC n. 14 la concessione trentennale che consentiva alla Progetto Renai srl di gestire un'area di 130.000 mq nella porzione centrale e contigua al previsto ponte Bailey. Da allora, nessuno ad esclusione di questo blog, ha più parlato di quello che rappresenterà per Signa, nel bene o nel male, l'investimento produttivo più importante di tutti i tempi. A parere di chi scrive, la cosa dovrebbe dare da pensare e comunque rappresenta il modo di operare della politica: certe cose prima le si fanno e poi le si raccontano.
Ciascuno di noi dovrebbe porsi queste domande:
Perché l'allora amministrazione Cristianini ebbe tanta fretta di siglare una convenzione che avrebbe preso vigore solamente al termine delle escavazioni ancora in atto, vincolando così le scelte anche delle successive?
Perché di un'opera cos'ì importante e impattante, in senso positivo o negativo, non se ne parla?
Quale impatto ha un'opera del genere, confinante all'attuale Lotto 0 in gestione al WWF, con la fauna ivi dimorante?
Soprattutto, quale impatto avrebbe in un contesto di area metropolitana Firenze, Prato, Pistoia, un tale parco sulla viabilità locale?
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